Il 27% degli under 16 è a rischio povertà o esclusione sociale

Lo rivela un'indagine dell'Istat. La situazione finanziaria della famiglia in cui vive il minore - spiega l'istituto di statistica - è tra i fattori determinanti di questo rischio

Nel 2024 il 26,7% dei minori sotto i 16 anni – circa 2 milioni di persone – è a rischio di povertà o di esclusione sociale, quota che sale marcatamente per i minori che risiedono nel Sud e nelle Isole (43,6%). Lo rivela l’indagine Istat sulle condizioni di vita degli under 16 in Italia. Il rischio aumenta anche al crescere del numero di minori di 16 anni presenti in famiglia. I minori stranieri sono a rischio di povertà o esclusione sociale nel 43,6% dei casi, valore superiore di oltre 20 punti percentuali a quella dei coetanei con cittadinanza italiana (23,5%).

Secondo i dati Istat, il livello di istruzione dei genitori si associa strettamente alla condizione socio-economica della famiglia: è a rischio di povertà o esclusione sociale oltre la metà (51,8%) dei minori con genitori che hanno al massimo la licenza di scuola secondaria inferiore, quota di oltre cinque volte superiore a quella di coloro che hanno almeno un genitore laureato (10,3%). Le difficoltà economiche delle famiglie con componenti di età inferiore ai 16 anni – generalmente nella prima fase del ciclo di vita – sono spesso legate al pagamento di un mutuo per l’abitazione di proprietà (lo paga il 22,7%, quota più che doppia rispetto a quella rilevata sul totale delle famiglie, pari a 10,2%) o al pagamento di un affitto (23,6% contro 18,4%).

Secondo i dati Istat, il livello di istruzione dei genitori si associa strettamente alla condizione socio-economica della famiglia: è a rischio di povertà o esclusione sociale oltre la metà (51,8%) dei minori con genitori che hanno al massimo la licenza di scuola secondaria inferiore, quota di oltre cinque volte superiore a quella di coloro che hanno almeno un genitore laureato (10,3%). Le difficoltà economiche delle famiglie con componenti di età inferiore ai 16 anni – generalmente nella prima fase del ciclo di vita – sono spesso legate al pagamento di un mutuo per l’abitazione di proprietà (lo paga il 22,7%, quota più che doppia rispetto a quella rilevata sul totale delle famiglie, pari a 10,2%) o al pagamento di un affitto (23,6% contro 18,4%).

Rispetto al 2021 (anno in cui è stato svolto un analogo approfondimento sulla condizione dei minori), nel 2024 la quota di minori a rischio di povertà o esclusione sociale diminuisce di 3 punti percentuali (soprattutto nel Nord) e, tra loro, raddoppia la quota degli stranieri. La situazione finanziaria della famiglia in cui vive il minore – spiega l’istituto di statistica – è tra i fattori determinanti del rischio di povertà a cui potrà essere esposto in età adulta. (Ansa)

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