Pneumatici, cassette elettriche e plastica tra i rifiuti rimossi dal mare di Tropea: Goletta Verde in azione a Formicoli

L’iniziativa, parte della campagna Puliamo il Mondo, punta a sensibilizzare sull’importanza della corretta gestione dei rifiuti per proteggere l’ecosistema marino

Tre penumatici, uno di grandi dimensioni, un maglione, una latta, ma anche buste e bottiglie di plastiche, pezzi di cartone e polistirolo, i resti di una cassetta di un quadro elettrico. È questo il “bottino” raccolto oggi dal team di Goletta Verde di Legambiente che in occasione del secondo giorno di tappa in Calabria ha organizzato, insieme alla campagna Puliamo il mondo, un’attività di pulizia dei fondali e della spiaggia di Formicoli, a sud di Tropea, nel cuore del Parco marino Vibo-Tropea. A supportarla, il gruppo di subacquei volontari composto da ricercatori di Unical (Università della Calabria) con il supporto di diving ed operatori balneari locali. I sub si sono immersi per scandagliare il fondale e recuperare i rifiuti trovati in un tratto mare e costa scrigno di posidonia, coralli e biodiversità marina.

Al termine della pulizia, fatto un flash mob sott’acqua: i sub hanno srotolato lo striscione “Puliamo il Mondo” per lanciare insieme a Legambiente un messaggio ben preciso. Anche “il mare e i fondali soffrono per i rifiuti che vengono gettati in mare o che arrivano dall’entroterra. Il marine litter è una piaga che va fermata”.

Al termine della pulizia, fatto un flash mob sott’acqua: i sub hanno srotolato lo striscione “Puliamo il Mondo” per lanciare insieme a Legambiente un messaggio ben preciso. Anche “il mare e i fondali soffrono per i rifiuti che vengono gettati in mare o che arrivano dall’entroterra. Il marine litter è una piaga che va fermata”.

“Con l’iniziativa di oggi – dichiara Laura Brambilla, portavoce di Goletta Verde e responsabile della campagna Puliamo il Mondo – vogliamo ribadire l’importanza della tutela del mare e dei suoi fondali. I rifiuti che finiscono in mare e sott’acqua causano danni alla biodiversità ma anche all’ecosistema marino, per questo è fondamentale far in modo che i rifiuti vengano sempre smaltiti sempre correttamente. Dall’altro canto invitiamo tutti i cittadini ad assumere comportamenti più attenti e rispettosi dell’ambiente”.

Problematiche dei Comuni

“Con l’attività di pulizia spiagge e fondali puliti effettuata questa mattina sulla costa vibonese – commenta Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – abbiamo voluto porre l’attenzione sulla enorme importanza della cura e del rispetto, attraverso una corretta gestione del ciclo dei rifiuti, di un ambiente costiero e marino di straordinaria bellezza. I Comuni costieri hanno problematiche maggiori che bisogna affrontare perché sul loro territorio la gestione della raccolta differenziata comporta sfide specifiche legata all’aumento della popolazione durante i periodi turistici e alla natura dei rifiuti prodotti. La presenza di turisti porta, infatti, ad esempio a una maggiore quantità di rifiuti legati al consumo di cibo e bevande, spesso con imballaggi in plastica, che devono essere gestiti correttamente per non avere conseguenze ambientali negative inquinando spiagge, mare e habitat naturali. La cattiva gestione dei rifiuti impatta, infatti, pesantemente sull’economia turistica generando un corto circuito che deve essere assolutamente risolto”.

Rifiuti in spiaggia

Sulla spiaggia il team di Goletta Verde ha organizzato anche un’attività di pulizia legata al monitoraggio beach litter che Legambiente porta avanti da oltre 10 anni. Raccolti sul lido di Formicoli, soprattutto nella zona della scogliera a ridosso del mare, diversi rifiuti: bottiglie, pezzi di plastica e polistirolo, tappi, corde, attrezzi da pesca, mozziconi di sigaretta. Il rifiuto “più particolare” trovato nel corso della pulizia della spiaggia, una cassetta di un quadro elettrico.

I rifiuti raccolti oggi confermano quanto emerge ogni anno dall’indagine beach litter di Legambiente. In generale secondo l’indagine, il rifiuto più trovato è la plastica, ma preoccupa anche la presenza di altri materiali. Legambiente ricorda che nel 2025 secondo l’indagine beach litter il 5% dei rifiuti spiaggiati (2.782 sui 56.168) rinvenuti sulle 63 spiagge monitorate derivano da attività legate all’acquacoltura, alla pesca e alla navigazione: la voce più rilevante è rappresentata dalle attrezzature da pesca, per il 40% composta da reti o sacchi per mitili e ostriche, per il 13% da reti e pezzi di reti e per il 12% da gomene e corde per la navigazione.

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