Rapine con pistole, taser ed esplosivi: arrestata la “coppia del terrore” (video)

Entrava in azione a volto coperto e con le armi in pugno, seminando paura tra uffici postali e negozi della Piana di Gioia Tauro e della Locride

Era un copione ben collaudato, messo in scena con freddezza e precisione: in due, mascherati e armati, facevano irruzione negli uffici postali o negli esercizi commerciali della Piana di Gioia Tauro e della Locride, puntavano le armi contro i cassieri e si facevano consegnare l’incasso. Otto i colpi messi a segno – tra tentati e riusciti – per un bottino complessivo stimato in oltre 50.000 euro.

Azioni rapide, violente e sempre pianificate nel dettaglio. I due rapinatori, entrambi pregiudicati di Rosarno, non improvvisavano nulla: sceglievano con cura l’orario, preferendo l’orario di chiusura, e pianificavano la fuga con auto rubate lasciate in moto poco distanti. L’obiettivo era chiaro: mettere a segno il colpo nel minor tempo possibile e con il massimo della pressione psicologica sulle vittime. Tra gli strumenti utilizzati: taser, pistole e persino un rudimentale ordigno esplosivo, come accaduto durante il tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia, nell’ottobre 2024.

Azioni rapide, violente e sempre pianificate nel dettaglio. I due rapinatori, entrambi pregiudicati di Rosarno, non improvvisavano nulla: sceglievano con cura l’orario, preferendo l’orario di chiusura, e pianificavano la fuga con auto rubate lasciate in moto poco distanti. L’obiettivo era chiaro: mettere a segno il colpo nel minor tempo possibile e con il massimo della pressione psicologica sulle vittime. Tra gli strumenti utilizzati: taser, pistole e persino un rudimentale ordigno esplosivo, come accaduto durante il tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia, nell’ottobre 2024.

A porre fine alla scia di terrore ci hanno pensato i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taurianova, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti. Un’indagine complessa e articolata ha permesso di ricostruire la dinamica dei colpi e di inchiodare i due rapinatori, grazie anche all’analisi delle immagini di videosorveglianza: proprio cercando di rubare un’auto “pulita” per uno dei colpi, sono stati ripresi da una telecamera privata. Da lì sono partiti gli accertamenti che hanno ricostruito l’intera rete criminale. Le prove raccolte hanno convinto il GIP del Tribunale di Palmi ad emettere ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due uomini, ritenendo solido il quadro accusatorio.

Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari. Sarà il processo a stabilire l’effettiva responsabilità degli indagati e a verificare la fondatezza delle accuse mosse nei loro confronti. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi.

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