San Ferdinando onora la memoria di Eranova con l’intitolazione della Banchina di Ponente

Il borgo distrutto negli anni Settanta per lo sviluppo del porto di Gioia Tauro. Un gesto simbolico che celebra la storia di una comunità coraggiosa e resistente

Il Comune di San Ferdinando accoglie con gratitudine e sincera emozione la decisione del presidente Andrea Agostinelli, a capo della governance del porto di Gioia Tauro, di intitolare la “Banchina di Ponente lato Nord”, situata nel territorio comunale, alla memoria di Eranova.

Insediamento rurale

Insediamento rurale

Eranova era molto più di un insediamento rurale affacciato sul mare e immerso in una campagna rigogliosa: era una comunità viva, nata alla fine dell’Ottocento dal coraggio e dalla dignità di contadini che, ribellandosi alla miseria e ai soprusi dei signorotti locali, decisero di costruire con le proprie mani un nuovo villaggio e un diverso futuro. Quel futuro venne spezzato negli anni ’70 dall’esproprio e dalla distruzione causati dall’insediamento del porto, che comportarono la perdita di case, terre, memorie e di un tessuto sociale unico e coeso. L’infrastruttura doveva inizialmente servire il 5° Centro Siderurgico, mai realizzato.

La scelta

La scelta di intitolare la banchina a “Eranova” rappresenta un gesto di grande valore simbolico e civile: non soltanto un riconoscimento storico, ma un atto di giustizia verso una memoria collettiva ancora viva tra gli abitanti di San Ferdinando e tra le famiglie che, di Eranova, conservano orgoglio, ferite e identità. Il sindaco e l’Amministrazione comunale esprimono profonda riconoscenza all’ammiraglio Andrea Agostinelli per la sensibilità dimostrata e per aver scelto di concludere il proprio mandato con un’iniziativa che unisce passato e presente, memoria e futuro. Si tratta di un nuovo tassello nella costruzione della memoria collettiva e nella tutela del patrimonio culturale immateriale.

Il sindaco Luca Gaetano

“È motivo di orgoglio sapere che Eranova rinasce proprio dove fu distrutta, anche se nessuno potrà restituire la vita che lì si svolgeva serena”, dichiara il Sindaco di San Ferdinando, Luca Gaetano. Il presidente Agostinelli ha affermato: “Ci sembrava opportuno, ci sembrava giusto corrispondere agli abitanti di San Ferdinando e di Eranova un riconoscimento postumo sul dolore causato dalla perdita non solo delle loro case ma anche della memoria e della loro identità culturale”.

Valorizzare Eranova

Il Comune di San Ferdinando si impegna a continuare a valorizzare la storia di Eranova anche grazie al contributo e all’instancabile lavoro di tante persone che hanno a cuore questa vicenda epica: lo scrittore Carmine Abate, che ne ha fatto il fulcro del suo romanzo di successo Un Paese Felice (Mondadori, 2023); il regista e autore Martin Errichiello, che ha realizzato numerosi documenti multimediali e letterari, e sta lavorando a un audio-documentario che verrà trasmesso dalla RAI il prossimo autunno; il Festival “Visioni Collettive”, che ha dedicato ampi spazi di riflessione e rievocazione culturale alla saga di Eranova.

Il dottor Francesco Barbieri

All’interno dell’Amministrazione Comunale, merita una menzione speciale il dott. Francesco Barbieri, medico condotto, storico locale e delegato alla Cultura, per il suo impegno costante nel mantenere viva la memoria dell’epopea eranovese e nel trasmettere alle nuove generazioni il significato profondo di quella esperienza: una storia di dignità, lavoro, resilienza e identità.

Le origini

“Eranova nacque nel 1896 grazie all’iniziativa di un gruppo di sanferdinandesi entrati in rotta di collisione con il casato dei Nunziante. Fu scelto un terreno appena fuori dai confini comunali, dove si portarono storia, tradizioni e cultura di San Ferdinando, dando vita a una ‘nuova era’, da cui il toponimo Eranova. Per lungo tempo fu un villaggio ridente, tranquillo, avamposto dell’agricoltura e anche del turismo. Sacrificato sull’altare dello sviluppo, oggi ne resta il nome nel nuovo insediamento ricostruito a San Ferdinando, nella Banchina di Ponente del Porto e in altri simboli del territorio. Ma soprattutto resta una lezione storica: non sempre lo sviluppo si coniuga con la felicità”, afferma il dott. Barbieri.

Eranova continua a vivere nella memoria di chi ne custodisce il ricordo, nella nuova intitolazione della banchina portuale e nello spirito di una comunità che non ha mai dimenticato le proprie radici.

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