Acquaro, il candidato a sindaco esce allo scoperto. È Pino Ferraro, ispettore di polizia in quiescenza

Con un passato professionale all'insegna della legalità e dell'impegno sociale, punta a ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose

È Pino Ferraro il primo candidato a sindaco a uscire allo scoperto per le amministrative d’autunno ad Acquaro. Un’operazione fatta alla luce del sole, come alla luce del sole sono le periodiche riunioni per addivenire a una squadra di persone valide, di proba onestà e perbene, e a un programma fattibile, che punti alle tante priorità, all’attenzione verso le fasce più deboli e sia quanto più possibile condiviso. Al contrario di altri cui, invece, piace l’oscurità della luce lunare.

Pino Ferraro, nativo del posto, si presenta all’elettorato con tanto di curriculum immacolato che parla da sé. Classe ’63, Ferraro è nato e cresciuto nel paese delle Preserre, dove ha conseguito il diploma di ragioniere e perito commerciale presso lo storico e non più esistente ITC.

Pino Ferraro, nativo del posto, si presenta all’elettorato con tanto di curriculum immacolato che parla da sé. Classe ’63, Ferraro è nato e cresciuto nel paese delle Preserre, dove ha conseguito il diploma di ragioniere e perito commerciale presso lo storico e non più esistente ITC.

Dopo una serie di attività lavorative che in gioventù lo hanno visto impegnato su vari fronti per portare a casa il giusto stipendio e mantenersi, nel 1989, a 26 anni, decide di dare una svolta alla sua vita, affronta il necessario concorso ed entra in polizia (il primo febbraio di quell’anno viene chiamato a frequentare il 116° corso per allievi agenti presso la scuola di Vicenza).

Nell’agosto dello stesso anno viene trasferito al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vibo Valentia dove, dopo un breve periodo trascorso alla Squadra Volante, viene assegnato alla Sala Operativa. Negli anni ha svolto la propria attività come operatore e sottufficiale alla Digos del comune capoluogo, concludendo la propria carriera nel ruolo di ispettore.

Un percorso professionale, il suo, improntato ai valori di dignità, libertà, giustizia, solidarietà e sicurezza, per i quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti e attestati di stima. Da convinto cattolico praticante, fra tutti ricorda l’appellativo di “angelo custode” datogli da “Mamma Natuzza” nel suo ruolo di agente di tutela durante le pubbliche cerimonie religiose della mistica a Paravati.

Impegno nel sociale

Attivo nel sociale, collabora con vari amici all’organizzazione di tutte le iniziative promosse per mantenere vive le tradizioni del paese natio. Integerrimo fautore della legalità per indole e professione, conosce i principi su cui si deve basare l’azione istituzionale di chi prende un impegno in tal senso. Potrebbe essere l’uomo giusto nel posto e al momento giusto.

Tra le sue priorità vi è quella di riconciliare la comunità con l’apparato istituzionale locale, nell’ultimo periodo amministrato da una terna commissariale straordinaria per via dello scioglimento della precedente compagine per infiltrazioni mafiose. “Un’onta – afferma il candidato – che il paese non meritava ma che rimarrà indelebile come un infamante marchio di fabbrica, che, purtroppo, ha riguardato anche la comunità, nella quasi totalità costituita da gente onesta e laboriosa e, per questo, demoralizzata di fronte a un epilogo inaspettato e immeritato”.

Ha chiare le idee su come gestire la cosa pubblica, Pino Ferraro, la cui azione sarà improntata “alla legalità, alla massima trasparenza, all’ascolto e alla partecipazione attiva di ogni cittadino”. A tal riguardo, oltre alla presenza costante e assidua negli uffici, garantisce che “il palazzo municipale sarà la casa dei cittadini e le sue porte aperte a tutti, le sue pareti saranno di vetro e gli uffici una cassa di risonanza in cui amplificare e risolvere tutte le problematiche lecite avanzate”.

Per tutti, senza favoritismi, con un unico irremovibile limite: la legalità, i cui confini, in quanto invalicabili, non dovranno mai essere oltraggiati.

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