Porto di Gioia Tauro sempre più al centro dello sviluppo

Tra le ipotesi, anche quella di ospitare un rigassificatore, terrestre o navale, in alternativa a Taranto

Una mattinata intensa quella vissuta al porto di Gioia Tauro, dove il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha effettuato una visita istituzionale insieme al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Al centro dell’incontro con i sindaci di Gioia Tauro e San Ferdinando, e con il governatore calabrese, una riunione operativa per delineare le potenzialità di crescita dell’area portuale e retroportuale, puntando su logistica, industria e investimenti strategici.

“Abbiamo fatto una riunione molto importante – ha dichiarato Urso – per capire come far partire davvero alla grande questo polo di sviluppo portuale, ma anche produttivo, economico e sociale, sfruttando appieno le opportunità offerte dalla Zes”. Un’occasione, ha sottolineato il ministro, per “rilanciare l’area come possibile sede del polo nazionale del Dri, ovvero la produzione diretta di ferro utilizzato nell’industria siderurgica, nel caso in cui a Taranto, che ha la priorità per motivi morali, storici ed economici, non si riuscisse a procedere. Gioia Tauro – ha aggiunto – potrebbe rappresentare una valida alternativa, in grado di garantire tutte le condizioni di competitività richieste”.

“Abbiamo fatto una riunione molto importante – ha dichiarato Urso – per capire come far partire davvero alla grande questo polo di sviluppo portuale, ma anche produttivo, economico e sociale, sfruttando appieno le opportunità offerte dalla Zes”. Un’occasione, ha sottolineato il ministro, per “rilanciare l’area come possibile sede del polo nazionale del Dri, ovvero la produzione diretta di ferro utilizzato nell’industria siderurgica, nel caso in cui a Taranto, che ha la priorità per motivi morali, storici ed economici, non si riuscisse a procedere. Gioia Tauro – ha aggiunto – potrebbe rappresentare una valida alternativa, in grado di garantire tutte le condizioni di competitività richieste”.

Occhiuto

Dal canto suo, il presidente Occhiuto ha ribadito la centralità del porto calabrese per lo sviluppo del Mezzogiorno. “Gioia Tauro è il primo porto in Italia per numero di container movimentati, 4,2 milioni – ha detto – ma al momento produce poche esternalità positive per il territorio. È un porto di transhipment che, così com’è, non genera ricchezza per la Calabria”.

L’obiettivo, dunque, è trasformare il retroporto in un hub strategico. “Se questo asset logistico può attrarre investimenti e miliardi di euro già previsti dal Governo – ha aggiunto Occhiuto – è un’opportunità concreta. C’è un miliardo del Fondo per lo sviluppo e la coesione già destinato e altri investimenti in programma. Con il ministro Urso, con cui stiamo discutendo da settimane, stiamo ragionando anche sull’ipotesi della nave rigassificatrice, qualora Taranto non fosse disponibile ad accoglierla”.

Proprio sul fronte dell’energia, Occhiuto ha rilanciato anche il progetto – già definito strategico dal Governo – del rigassificatore terrestre a Gioia Tauro, un’infrastruttura che consentirebbe la realizzazione di una “piastra del freddo”, utile alla creazione di un distretto dell’agroindustria. “Potremmo surgelare e movimentare i prodotti agricoli – ha concluso – in un’ottica di crescita reale del territorio, con una infrastruttura che può essere ammortizzata attraverso il sistema regolato da Arera”.

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Nel giorno del suo arrivo ha accompagnato il ministro Urso e il presidente Occhiuto in una visita al Porto di Gioia Tauro, sottolineando la centralità strategica dello scalo

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