Botulino a Diamante, il legale del commerciante: prodotti conservati in frigo, mai esposti al sole

L’avvocato Liserre respinge le accuse sulla gestione dei cibi nel truck food e difende il suo assistito

“I prodotti in vendita nel truck food del mio assistito non stavano esposti al sole e aperti ma erano conservati in frigo e aperti all’occorrenza. In esposizione c’erano solo pochi contenitori di dimensioni molto ridotte usati solo per mostrare alla clientela i condimenti con cui farcire i panini. Tra l’altro anche questi mini contenitori non erano esposti al sole, visto che l’attività apre solo in tarda serata”. Così l’avvocato Liserre, legale del commerciante di Diamante indagato dalla Procura di Paola per l’intossicazione alimentare da botulino che avrebbe provocato anche due vittime chiarisce quello, che a suo giudizio, è un equivoco creatosi nella vicenda”.

“Lui – prosegue il legale – è devastato psicologicamente. Lavora da circa 9 anni in questo settore ed è un punto di riferimento per l’alimentazione. E’ convinto che la contaminazione fosse già nei prodotti”.

“Lui – prosegue il legale – è devastato psicologicamente. Lavora da circa 9 anni in questo settore ed è un punto di riferimento per l’alimentazione. E’ convinto che la contaminazione fosse già nei prodotti”.

L’avvocato sottolinea come il suo assistito, pur avendo la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere, si sia invece sottoposto alle domande del pm nel corso dell’interrogatorio di alcuni giorni fa. “Ha risposto – dice Liserre – perché forte di una verità. Questi prodotti che sarebbero all’origine dell’intossicazione, e noi al momento non abbiamo ancora i risultati delle analisi che sono stati fatti, li ha comprati alla fine di luglio ed ha esibito la relativa fattura. Le confezioni venivano aperte all’occorrenza e con queste ci farciva 6 o 7 panini, quindi le finiva rapidamente. La pinza la usava per prendere gli alimenti che in queste confezioni sono coperti da abbondante olio”.

“Adesso – dice il legale – siamo in attesa degli sviluppi e dei risultati delle analisi e delle autopsie per verificare l’eventuale nesso di causalità tra la somministrazione degli alimenti e le due morti. Per conto nostro nomineremo perito di parte il professore salernitano di medicina legale e tossicologia Gennaro Sammartino”. (ansa)

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