Soverato e Satriano rendono omaggio all’appuntato Renato Lio, eroe dell’Arma caduto nel 1991

Alla cerimonia hanno preso parte i familiari, le autorità civili, militari e religiose, in un momento di profonda riconoscenza verso chi ha dato la vita per la sicurezza dei cittadini

Questa mattina a Soverato e Satriano, si è svolta la cerimonia in memoria dell’appuntato scelto Renato Lio, vittima del dovere, ucciso nella notte del 20 agosto del 1991, alle 2.30 circa, in località Russomanno nel comune di Satriano, mentre eseguiva un posto di blocco durante un servizio di perlustrazione.

Le autorità

Le autorità

La cerimonia, ricca di emozioni, è iniziata con la deposizione di una corona d’alloro, offerta dall’amministrazione comunale di Soverato e di Satriano, alla stele prospiciente il Comando Compagnia carabinieri, è poi proseguita con la celebrazione di una Santa Messa nella Chiesa di S. Maria Immacolata di Soverato, officiata dal cappellano militare del Comando Legione carabinieri Calabria don Vincenzo Ruggiero, alla quale hanno partecipato, oltre alla vedova e ai familiari dell’appuntato Lio, il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, Giuseppe Mazzullo, il procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio, il vice prefetto di Catanzaro, Luigi Guerrieri, rappresentanti della Questura, della Guardia di finanza, il comandante della Capitaneria di Porto e rappresentanze dell’associazione nazionale carabinieri, unitamente ai sindaci dei Comuni di Satriano e di Soverato.

La solennità dell’evento è stata accompagnata dalla resa degli onori ai caduti da parte di un plotone di rappresentanza di Comandanti di Stazione della Compagnia di Soverato e di un militare trombettiere dell’Arma. Al termine della funzione, la famiglia Lio e i soli militari dell’Arma hanno raggiunto la rotatoria “Russomanno” di Satriano marina, dove è stata deposta, da due carabinieri e due agenti della polizia locale, una corona d’alloro ai lati della lapide dislocata dove è avvenuto l’assassinio del militare, risalente a 34 anni fa.

L’accaduto

Quella notte, la pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia carabinieri di Soverato, composta dagli appuntati Renato Lio e Francesco Baita, ha proceduto al controllo di un’autovettura con a bordo tre persone, giunta a velocità elevata. Nel corso della perquisizione, uno dei tre soggetti, un pericoloso pregiudicato, dopo aver spinto il graduato, si è impossessato di una pistola occultata sotto il sedile dell’auto e, nonostante bloccato con determinazione e coraggio dall’appuntato Lio, ha esploso tre colpi di pistola a brucia pelo contro il militare per sottrarsi al controllo e fuggire. Ferito, l’appuntato Lio ha continuato a fronteggiarlo, sino a quando, stremato, è caduto esamine al suolo.

Il malvivente ha dunque aperto il fuoco anche contro l’appuntato Baita che, nel frattempo, si era posizionato al centro della strada per rispondere con l’arma in dotazione. Il pregiudicato, finite le munizioni, si è impossessato della pistola dell’appuntato Lio e ha ripreso a sparare contro l’appuntato Baita. Il malfattore, poi, ha raggiunto l’autoradio di servizio, si è impadronito di una pistola mitragliatrice e, risalito sulla propria auto, insieme agli altri due soggetti, è ripartito a velocità elevata. L’assassino è stato catturato dopo una massiccia caccia all’uomo. Intanto, i due complici, due cugini incensurati, si sono costituiti ai carabinieri, dimostrando la loro estraneità per l’omicidio del militare.

Un sacrificio vivo

Il sacrificio dell’appuntato Lio, l’ennesimo contributo di sangue dell’Arma per l’affermazione della giustizia, viene ricordato nella motivazione della Medaglia d’oro al valor civile alla memoria concessa al graduato: “Capo equipaggio di una pattuglia del Nucleo Radiomobile, mentre si apprestava, insieme ad altro graduato, al controllo degli occupanti di una autovettura, veniva improvvisamente raggiunto da numerosi colpi d’arma da fuoco. Benché gravemente ferito, ingaggiava con il malvivente una violenta colluttazione da cui desisteva quando, ormai privo di forze, si accasciava al suolo. Splendido esempio di altissimo senso del dovere spinto sino all’estremo sacrificio. Soverato (Catanzaro), 20 agosto 1991”.

Come ogni anno, la cerimonia, che commemora oggi il 34° anniversario dell’omicidio dell’appuntato Lio, è stata la riprova dell’attaccamento e della riconoscenza della cittadinanza nei confronti di un carabiniere che ha sacrificato la propria vita nell’interesse della collettività.

© Riproduzione riservata

Ti Potrebbe Interessare

Sul posto vigili del fuoco, polizia stradale e personale Anas per gestire i soccorsi e ripristinare la viabilità
Dopo un colloquio telefonico, Lucano conferma la disponibilità di Tridico, elogiandone l’impegno per il reddito di cittadinanza e le fasce più deboli
L’evento, promosso dalla Pro Loco e patrocinato da enti locali e nazionali, si inserisce nel programma dei “Cenacoli Monterossini 2025”

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792