Movimento Indipendenza: cinque dirigenti si autosospendono. Intesa con Udc e Dc “indigesta”

La decisione è maturata dopo la direzione regionale dell'11 agosto. Contestato l'accordo politico-elettorale
bevilacqua

Scossa interna al movimento politico Indipendenza che fa riferimento a Gianni Alemanno. Cinque dirigenti calabresi hanno annunciato la loro autosospensione dalle cariche e dal partito per l’intera durata della campagna elettorale, motivando la decisione con la contrarietà a un accordo elettorale con Udc e Democrazia Cristiana a sostegno del presidente uscente Roberto Occhiuto (Forza Italia).

Oltre la destra e la sinistra

Oltre la destra e la sinistra

“Quando abbiamo contribuito a far nascere il movimento Indipendenza! l’idea era quella di dar vita a un soggetto politico oltre la destra e la sinistra. Qualcuno sembra aver frainteso e pensato che questo voglia dire essere ‘di centro’”, si legge nel documento diffuso dai dirigenti autosospesi.

Segreteria regionale

Secondo quanto riportato, la decisione sarebbe maturata dopo la riunione della segreteria regionale dell’11 agosto, convocata per discutere dell’ipotesi di alleanza con l’Udc. Durante l’incontro, la maggioranza dei partecipanti si sarebbe espressa contro l’accordo, avanzando la proposta – firmata dalla vice segretaria regionale Antonella Folino – di non partecipare direttamente alla competizione elettorale ma di elaborare un programma di pochi punti qualificanti da sottoporre a tutti i candidati presidenti.

Informati dai giornali

“Il segretario regionale non ha tenuto conto della proposta e, senza che ci sia stata la programmata convocazione della segreteria, abbiamo appreso dai giornali che Udc e Democrazia Cristiana hanno siglato un’intesa con il sostegno di altre forze cattoliche e liberal-riformiste e con il contributo del senatore Francesco Bevilacqua”, si legge ancora nel documento. I dirigenti contestano l’operazione politica, ritenendo inaccettabile un ritorno alla tradizione democristiana e denunciando l’assenza di una linea chiara sui temi identitari del movimento: pace, sovranità popolare, difesa del lavoro, sanità, istruzione, ambiente e contrasto alle lobby.

Contestano in cinque

I firmatari dell’autosospensione: Antonella Folino (componente Direzione nazionale e vice segretaria regionale); Rocco Dominici (vice segretario provinciale di Reggio Calabria e componente segreteria regionale); Francesco Maviglia (vice segretario provinciale di Reggio Calabria e componente segreteria regionale); Francesco Mastroianni (componente Direzione nazionale); Monica Nicoletti (componente segreteria regionale).

Richiesta di chiarimento

I firmatari ribadiscono di non voler essere identificati “come liberi-riformisti desiderosi di resuscitare la DC, o come collaboratori del senatore Bevilacqua, o come parenti poveri del centrodestra in cerca di qualche ricompensa”. La sospensione durerà fino a quando non sarà chiarito se il progetto politico lanciato a Roma nel novembre 2023 e rilanciato a Orvieto nell’estate successiva sia ancora valido.

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