Elezioni regionali, Occhiuto e la “profezia” del 60%: propaganda o realtà?

Il presidente calabrese, ospite di Quarta Repubblica, rilancia la sua corsa per tornare alla guida della Cittadella e si dice convinto di meritare la fiducia

Il presidente dimissionario della Calabria, Roberto Occhiuto, sembra avere bisogno, ogni tanto, di sentirsi dire che vincerà. E quando l’eco dei suoi sostenitori tarda a farsi sentire, ci pensa lui a ricordarlo in diretta nazionale. Così, ospite di “Quarta Repubblica” su Rete 4, ha ribadito la sua certezza: “Vincerò con il 60% su Pasquale Tridico”. Un’affermazione che suona più come un mantra che come una previsione. Non una parola sui programmi, sulle riforme necessarie, sulla Calabria che affonda tra burocrazia, sanità commissariata, giovani in fuga e scandali giudiziari. Solo il bisogno di rivendicare consenso, quasi fosse l’unica medicina per curare le ferite di un mandato travagliato e di dimissioni che hanno lasciato più ombre che certezze.

Il passaggio in TV e la difesa personale

Il passaggio in TV e la difesa personale

Occhiuto ha spiegato di essere stato ascoltato dai magistrati e di aver chiarito tutto, lamentando come qualcuno abbia “speculato” sulle vicende giudiziarie. Ha accusato l’opposizione di essersi “dispiaciuta” delle sue dimissioni e ha rilanciato: “Decidano i calabresi”. Ma a decidere, questa volta, dovranno essere sulla base dei fatti e non delle narrazioni televisive. Perché il rischio è che la campagna elettorale si trasformi in una gara di proclami, dove i numeri sbandierati in prima serata valgono più dei contenuti.

Il paragone con Matteo Ricci

Occhiuto ha anche tirato in ballo l’ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, destinatario di un avviso di garanzia, sostenendo che “il centrodestra non specula su di lui, mentre in Calabria succede il contrario”. Ha poi rivendicato decisioni “eretiche”, come quella di ricorrere ai medici cubani per tamponare l’emergenza sanitaria. Ma la domanda resta: dove sono i risultati strutturali di queste scelte? E soprattutto: basta la gestione delle emergenze per chiedere altri cinque anni di governo?

Un 60% da conquistare, non da annunciare

Gli elettori calabresi non meritano una campagna elettorale basata solo sull’ego e sulle percentuali annunciate in Tv. Meritano di sapere come i candidati intendono combattere la corruzione, riformare la sanità, fare assistenza, rigenerare la medicina del territorio, creare lavoro, sbloccare i fondi europei e restituire credibilità a una Regione che continua a essere terreno di inchieste e sprechi. Il 60% di consenso non si proclama. Si conquista sul campo.

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