Ritardi e omissioni. È la pesante accusa mossa dai familiari di una donna di 73 anni deceduta presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Dulbecco di Catanzaro lo scorso 20 agosto dopo un intervento chirurgico d’urgenza. Un caso sospetto di malasanità, su cui l’associazione Codici ha deciso di intervenire presentando un esposto alla Procura affinché venga fatta chiarezza sulla gestione clinica della paziente, anche alla luce dei tempi che hanno scandito la tragica vicenda.
Il giallo su ricovero e cure
Il giallo su ricovero e cure
Stando a quanto emerso finora, la donna si è presentata al Pronto Soccorso il 28 luglio. Qui il caso si tinge di giallo, perché, dopo un’attesa di oltre 8 ore, viene dimessa, salvo poi essere ricoverata il giorno successivo. Le sue condizioni peggiorano, ma solo il 16 agosto sarebbe stata trasferita nel reparto di Chirurgia. Un’attesa che sarebbe legata alla mancanza di posti di letto. Il giorno dopo una Tac avrebbe evidenziato una perforazione intestinale. Da qui l’intervento d’urgenza, nel corso del quale sarebbero emerse altre due perforazioni ed un ascesso. Pochi giorni dopo, il tragico epilogo.
I motivi dell’esposto
“Gli aspetti da chiarire sono diversi – afferma Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – e confidiamo nell’operato della Procura affinché venga fatta piena luce su questa vicenda. Bisogna capire i motivi delle dimissioni, i tempi del ricovero e del trasferimento in Chirurgia, e poi le cure fornite. Gli interrogativi principali ruotano intorno al sospetto che possano esserci stati ritardi e omissioni da parte del personale sanitario. Bisogna verificare se ci sono state delle negligenze”.
L’impegno contro la malasanità
L’associazione Codici è impegnata da anni contro la malasanità attraverso la campagna “Indigniamoci!”, che coinvolge tutti gli Sportelli presenti sul territorio nazionale per raccogliere le segnalazioni dei pazienti e dei loro parenti, e fornire assistenza.