Regionali: sorrisi, bonus e promesse. La campagna elettorale tra slogan e assistenzialismo

Occhiuto e Tridico si sfidano a colpi di incentivi e redditi di dignità, mentre i problemi più scottanti restano ignorati: lavoro, lotta alla corruzione e agli sprechi

Una stretta di mano davanti ai fotografi, un sorriso e poi di nuovo sul ring elettorale. È questo il rituale della campagna elettorale calabrese, dove Roberto Occhiuto e Pasquale Tridico si affrontano per la prima volta faccia a faccia in un evento benefico. Ma dietro la cortesia di circostanza, la distanza tra i due è abissale.

Reddito di dignità

Reddito di dignità

Tridico, ideatore del reddito di cittadinanza, rilancia con un “reddito di dignità” per i calabresi in difficoltà: un sostegno pensato “per dare respiro a chi vive nell’incertezza, per aiutare chi non arriva a fine mese, chi perde il lavoro, chi deve scegliere se restare o partire”. Una proposta che coglie le difficoltà quotidiane, ma resta vaga sulle riforme strutturali necessarie.

Casa Calabria 100

Occhiuto, invece, risponde con “Casa Calabria 100”, un bonus fino a 100mila euro per chi acquista e ristruttura case nei borghi spopolati della regione. Una misura mutuata dal Trentino, pensata per fermare l’esodo dei calabresi, ma priva di una strategia concreta per creare lavoro stabile o rilanciare le aree interne.

Temi senza risposte

E quando si toccano temi cruciali come corruzione e sprechi, il quadro non migliora. Tridico promette controlli più stringenti e una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, ma senza indicare strumenti pratici per prevenire il clientelismo o punire gli abusi. Occhiuto, dal canto suo, parla di “razionalizzazione della spesa” e digitalizzazione dei processi amministrativi, ma la proposta resta generica, priva di dettagli su come evitare gli sprechi storici che hanno svuotato le casse della Calabria.

Slogan e assistenzialismo

Il risultato è una campagna elettorale che sembra giocarsi più sugli slogan e sull’assistenzialismo che sulle soluzioni concrete. Sanità pubblica, lavoro per i giovani, lotta alla corruzione e gestione degli sprechi restano fuori dai radar, nonostante siano le emergenze reali della regione.

Nessuno indica la rotta

In Calabria, insomma, ci si candida senza sapere davvero cosa fare, promettendo soldi e bonus mentre i problemi strutturali rimangono intatti. Tra sorrisi di facciata e pacchetti di aiuti temporanei, la politica locale rischia di perdere il contatto con la realtà di chi vive ogni giorno l’incertezza e l’assenza di prospettive.

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