Scuola, in classe oltre 250mila studenti calabresi

A Reggio lezioni al via il 18 settembre per la festa della Madonna della Consolazione. Smartphone vietati in aula, stretta sulla condotta: novità e reazioni degli studenti

È suonata oggi la campanella per l’anno scolastico 2025/26 nella maggior parte della Calabria, mentre a Reggio le lezioni inizieranno giovedì 18 settembre per la concomitanza delle celebrazioni in onore della Madonna della Consolazione.

Secondo i dati più recenti, gli alunni calabresi sono oltre 250 mila, distribuiti tra le cinque province: 89mila a Cosenza, 73mila a Reggio Calabria, 46mila a Catanzaro, 24mila a Crotone e 21mila a Vibo Valentia. Tante le emozioni visibili tra i ragazzi: dall’ansia di un nuovo percorso a quella dell’ultimo primo giorno di scuola, ma anche la gioia di ritrovare i compagni di classe dopo le vacanze.

Secondo i dati più recenti, gli alunni calabresi sono oltre 250 mila, distribuiti tra le cinque province: 89mila a Cosenza, 73mila a Reggio Calabria, 46mila a Catanzaro, 24mila a Crotone e 21mila a Vibo Valentia. Tante le emozioni visibili tra i ragazzi: dall’ansia di un nuovo percorso a quella dell’ultimo primo giorno di scuola, ma anche la gioia di ritrovare i compagni di classe dopo le vacanze.

Nuova maturità

“Sarà dura. È cambiato anche l’esame di stato – spiega un maturando -. Noi ce la mettiamo tutta come sempre e speriamo di riuscire a non avere distrazioni”. Tante le novità per il nuovo anno scolastico. Oltre al nuovo esame, entra, infatti a pieno regime il divieto di utilizzo degli smartphone durante le ore di lezione nelle scuole secondarie di secondo grado, salvo per specifiche attività didattiche. Le istituzioni scolastiche hanno adeguato i regolamenti interni e il patto di corresponsabilità e sono impegnate a garantire controlli per il rispetto della norma.

Carmelo, studente di quinto anno, ha commentato: “Fanno bene, sia per la concentrazione degli adolescenti, che per eventuali utilizzi spiacevoli, quindi è una buona cosa”.

Diversa la percezione di Giorgia, che frequenta un istituto tecnico: “Secondo me è una cosa negativa da una parte, perché se devo parlare con mia mamma perché magari sta male e alcuni professori lo vietano, questo è un po’ irrispettoso. Lo smartphone nel 2025 è importante: magari non sempre, ma nel momento del bisogno serve”. “Trovo la decisione giusta – ha aggiunto un docente – perché l’utilizzo del telefono era andato alla deriva. Certamente, mettere i docenti sullo stesso piano è sempre controproducente perché un adulto sa disciplinarsi”.

Regole diverse

Le scuole, nella loro autonomia, hanno deciso ciascuna in modo diverso come gestire la regola: molte hanno optato per far tenere a ragazzi e ragazze smartphone o smartwatch chiusi nello zaino per l’intero orario scolastico. Chi contravviene sarà sanzionato con note disciplinari. L’utilizzo di dispositivi può essere autorizzato per discipline specifiche, però, deve essere indicato sul registro elettronico.

Altra novità, recente, di cui i ragazzi erano del tutto ignari, il voto in condotta: chi otterrà 6/10 dovrà affrontare un “compito di cittadinanza” prima dell’ammissione alla classe successiva, mentre con una valutazione inferiore non sarà possibile la promozione. “Secondo me – ha osservato Sofia una studentessa del quinto – è anche giusto, perché ci vuole disciplina a scuola: non è un parco giochi. La scuola non dà compiti e regole solo per obbligo, ma per aiutarci a gestire le responsabilità e prepararci al futuro”.

Nei prossimi giorni proseguiranno le consuete verifiche su organici, trasporti e servizi scolastici, in particolare nei plessi dei capoluoghi e nelle aree interne. Alcuni istituti hanno avviato le attività già lunedì 15 settembre. (Ansa)

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