Traffico di droga e violazioni al Codice Antimafia, arrestato un 49enne

I carabinieri hanno tratto in arresto Rocco D’Amato, originario di Palmi, già condannato per l’omicidio del maresciallo Azzolina nel 1996

I carabinieri della Compagnia di Palmi hanno eseguito a Sant’Eufemia d’Aspromonte un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria Ufficio Esecuzioni Penali, nei confronti di Rocco D’Amato, 49enne originario di Palmi, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni.

I carabinieri della Compagnia di Palmi hanno eseguito a Sant’Eufemia d’Aspromonte un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria Ufficio Esecuzioni Penali, nei confronti di Rocco D’Amato, 49enne originario di Palmi, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni.

Il provvedimento definitivo, scaturito da condanne pronunciate sia a Roma che a Reggio Calabria, riguarda una pena complessiva di 4 anni e 8 mesi di reclusione. In particolare, la Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto l’uomo colpevole dei reati di produzione, traffico e detenzione illecita di stupefacenti, commessi nel dicembre 2024 nei comuni di Roma e Ferentino (FR). A ciò si aggiunge la condanna inflitta dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria per il mancato pagamento delle ammende previste dal Codice Antimafia a carico dei soggetti sottoposti a sorveglianza speciale.

Uccisione del maresciallo

La figura di D’Amato è nota in quanto lo stesso è stato condannato dalla Corte d’Assise di Palmi nel 1998 per l’omicidio del maresciallo capo dei carabinieri Pasquale Azzolina, avvenuto nel giugno 1996. Allora ventenne, D’Amato uccise con colpi d’arma da fuoco il sottufficiale, comandante della Stazione carabinieri di Sant’Eufemia d’Aspromonte, durante un tentativo di arresto per furto. Il sacrificio del maresciallo Azzolina, insignito alla memoria della Medaglia di Bronzo al Valor Militare, è tutt’oggi ricordato e onorato ogni anno dai carabinieri della provincia reggina, a testimonianza di un impegno che si rinnova quotidianamente nella tutela della legalità. Al termine delle formalità di rito, D’Amato è stato tradotto nel carcere di Palmi, dove sconterà la pena stabilita.

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