È stata dichiarata la prescrizione per i reati contestati a Loris Palmisano, coinvolto nei fatti avvenuti durante la cosiddetta “notte rosa” del 10 luglio 2016 a Vibo Valentia, quando in Piazza Municipio si verificò il tentato omicidio ai danni di Pasquale Camillò.
La decisione è stata assunta dalla Corte d’Appello di Catanzaro, sezione penale II, che ha accolto la richiesta subordinata avanzata dalla difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Diego Brancia. I giudici hanno dichiarato la prescrizione in relazione ai reati di lesioni personali aggravate e porto illegale di arma da fuoco, così come riqualificati in primo grado.
La decisione è stata assunta dalla Corte d’Appello di Catanzaro, sezione penale II, che ha accolto la richiesta subordinata avanzata dalla difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Diego Brancia. I giudici hanno dichiarato la prescrizione in relazione ai reati di lesioni personali aggravate e porto illegale di arma da fuoco, così come riqualificati in primo grado.
Condotte derubricate
In primo grado, infatti, il Tribunale di Vibo Valentia aveva escluso l’imputazione originaria di tentato omicidio, derubricando le condotte contestate a lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma, e aveva condannato Palmisano a 4 anni e 3 mesi di reclusione. L’episodio era stato ricostruito anche grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Giuseppe Arena e lo stesso Pasquale Camillò, quest’ultimo parte offesa nella vicenda.
Con la pronuncia della Corte d’Appello, il procedimento si chiude dunque con l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione, ponendo fine a un processo che ha occupato le aule giudiziarie per oltre nove anni.