Lamezia, ruspe in azione a Scordovillo: parte la bonifica dell’area esterna al campo rom

Dopo l’intervento di Pizzo, il commissario Vadalà avvia i lavori di risanamento nella zona simbolo del degrado lametino. Quattro mesi per la prima fase, mentre si pianifica la bonifica interna e la delocalizzazione delle famiglie

Un cantiere atteso da anni. Le ruspe sono arrivate anche a Scordovillo. Dopo l’operazione di bonifica avviata nelle scorse settimane a Pizzo, il commissario di governo per le bonifiche, generale Giuseppe Vadalà, ha dato il via ai lavori di pulizia e messa in sicurezza dell’area esterna al campo rom di Lamezia Terme, da anni simbolo di abbandono e criticità ambientale.

Sopralluogo con il prefetto De Rosa

Sopralluogo con il prefetto De Rosa

Il cantiere è stato visitato qualche giorno fa dallo stesso Vadalà insieme al prefetto Castrese De Rosa e ai rappresentanti delle forze dell’ordine. Un sopralluogo che ha sancito l’avvio ufficiale di un intervento molto atteso dalla città. I lavori, affidati nei mesi scorsi a una ditta specializzata, si inseriscono in un piano più ampio di rigenerazione ambientale e urbana.

Quattro mesi per la prima fase

Secondo il cronoprogramma, la prima tranche dei lavori – concentrata sull’area esterna all’insediamento – sarà completata in circa quattro mesi. Parallelamente, l’Ufficio del Commissario avvierà rilievi e sondaggi per stimare i costi necessari alla bonifica interna, con l’obiettivo di reperire, in sinergia con la Regione Calabria, ulteriori risorse per completare il risanamento.

La questione della delocalizzazione

Accanto all’intervento ambientale resta aperto il capitolo della delocalizzazione delle famiglie rom ancora presenti nel campo. L’Aterp ha già concluso una complessa attività di verifica e individuato gli alloggi che ospiteranno i nuclei familiari, nell’ambito del progetto di integrazione sostenuto da fondi regionali.

Bonifiche e riscatto del territorio

Il caso di Scordovillo rappresenta un nuovo tassello nel percorso avviato dal commissario Vadalà per affrontare le ferite ambientali più gravi della Calabria. Un’azione che mira non solo alla bonifica dei suoli contaminati, ma anche al riscatto sociale e civile dei territori, restituendo decoro a luoghi segnati per troppo tempo dal degrado e dall’indifferenza. (foto il lametino)

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