Passi avanti concreti verso la chiusura definitiva del campo Rom di Scordovillo. Il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ha presieduto un nuovo incontro operativo per fare il punto sullo stato della bonifica e sulla delocalizzazione delle famiglie ancora residenti nell’area. Al tavolo, insieme al sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, erano presenti il sindaco di Lamezia Terme, rappresentanti della Regione Calabria, dell’Aterp, delle Forze di Polizia e dell’associazione Progetto Sud guidata da don Giacomo Panizza.
Un capitolo lungo trent’anni
Un capitolo lungo trent’anni
L’obiettivo è chiaro: chiudere un capitolo lungo trent’anni e restituire alla città un’area simbolo del degrado, ma anche di una sfida sociale complessa. Il cronoprogramma illustrato nel corso della riunione prevede il completamento delle prime operazioni entro dicembre, con l’abbattimento delle baracche e la recinzione del sito, primo passo necessario per la successiva bonifica ambientale. Fondamentale, come ribadito durante l’incontro, sarà il lavoro di ricollocazione delle famiglie Rom, che la Regione e Progetto Sud stanno seguendo con attenzione per favorire l’inserimento in nuovi contesti abitativi e sociali. Il prefetto De Rosa ha invitato tutte le istituzioni coinvolte a mantenere alta l’attenzione e a “contingentare al massimo i tempi” del censimento e dell’assegnazione degli alloggi, così da consentire ad Aterp di intervenire rapidamente.
Dignitosa sistemazione alle famiglie
“Il nostro obiettivo – ha sottolineato il prefetto – è superare definitivamente l’accampamento, bonificare l’area e garantire una dignitosa sistemazione alle famiglie Rom, consolidando al tempo stesso la sicurezza e la coesione sociale del territorio”. Un percorso complesso, ma che sembra finalmente imboccare la via della concretezza. Se i tempi verranno rispettati, dicembre potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase per Scordovillo — quella del risanamento e della rinascita.