Ieri in Commissione Tran, la Commissione dei Trasporti dell’Unione Europea, quale istituzione indicata per la riformulazione del Regolamento Europeo n. 261/2004, la normativa che disciplina i diritti dei passeggeri aerei in caso di ritardo, cancellazione o negato imbarco, è stata approvata in seconda lettura, aggiornando e migliorando le normative che disciplinano il diritto alla compensazione pecuniaria.
Proposte preoccupanti
Proposte preoccupanti
Le preoccupazioni delle associazioni dei consumatori, delle claim company, ma soprattutto dei passeggeri emerse nei mesi scorsi anche sulla stampa riguardavano la modifica peggiorativa di diverse disposizione presenti nel Regolamento Europeo di 21 anni fa. Tra le modifiche proposte la più preoccupante riguardava l’aumento della soglia di ritardo da tre ore, ipotesi scartata a beneficio dei consumatori. Altri elementi sollevati da chi opera nel comparto d’aereo riguardavano l’adeguamento degli importi delle compensazioni pecuniarie. Con l’approvazione del testo in seconda lettura in Commissione Tran sembrerebbe che, dopo le audizioni e gli emendamenti, la normativa è stata rivista e porta benefici ai diritti dei consumatori, scongiurando le preoccupazioni apparse in prima battuta. Trentaquattro le votazioni favorevoli, due gli astenuti e nessun voto contrario.
“I consumatori possono guardare ulteriormente l’Europa con grande fiducia. Se fosse passata la modifica delle ore – spiega Felice D’Angelo, ceo di ItaliaRimborso – circa il 70% dei passeggeri attualmente aventi diritto alla compensazione avrebbe perso la possibilità di ottenere il rimborso. Il mantenimento della soglia delle tre ore è un segnale importante. Significa riconoscere che il tempo del viaggiatore ha un valore concreto e che il diritto europeo deve continuare a tutelare chi subisce un disservizio”.
Il testo rappresenta una revisione profonda del sistema di tutele introdotto nel 2004, con l’obiettivo di rafforzare i diritti dei viaggiatori, aggiornare gli importi dei risarcimenti e garantire maggiore trasparenza da parte delle compagnie aeree.
Il nuovo articolo 7 ridefinisce gli importi della compensazione, qualora la responsabilità del disagio sia provocato dalle compagnie aeree, come segue:
– 300 euro per tutti i voli fino a 1.500 km (prima 250 €);
– 400 euro per i voli compresi tra 1.500 e 3.500 km (confermati);
– 600 euro per i voli oltre i 3.500 km (confermati).
Gli importi saranno inoltre aggiornati automaticamente ogni tre anni in base all’indice europeo dei prezzi al consumo (EICP) pubblicato da Eurostat, come previsto dal Regolamento (UE) 2016/792. Ciò garantirà adeguamenti periodici all’inflazione senza ulteriori modifiche legislative. Il rimborso potrà essere erogato solo tramite bonifico bancario o carta di credito, garantendorapidità e tracciabilità: nessun voucher, come nell’attuale normativa, potrà essere preso in considerazione. Le compagnie aeree saranno inoltre tenute a fornire informazioni chiare e accessibili sui diritti dei passeggeri sia sui biglietti sia sui propri siti web. Ogni cinque anni, la Commissione europea presenterà un rapporto di valutazione sull’applicazione del regolamento, analizzando ritardi, cancellazioni e possibili aggiornamenti sugli importi di compensazione.
La speranza
“Il nostro auspicio – aggiunge D’Angelo – è che venga confermato integralmente questo testo, senza arretrare sul livello di tutela garantito ai cittadini europei. Dal 2019 assistiamo ogni giorno migliaia di viaggiatori nella richiesta di compensazioni pecuniarie. Questa riforma, se approvata, rappresenterà una base normativa più chiara, equilibrata e al passo coi tempi. ItaliaRimborso continuerà a essere un punto di riferimento per chi vuole far valere i propri diritti in modo trasparente e digitale”. In sede di conferenza stampa della Commissione Tran, avvenuta alle 17:45, significativo l’intervento del deputato europeo Andrey Novakov, che ha dichiarato: “Non accetteremo più di tre ore di ritardo”. E ancora: “Ci batteremo affinché un genitore non debba pagare per sedersi accanto ai propri bambini”.
Adesso inizia la negoziazione, ma con una base normativa che si pone nell’interesse del cittadino europeo. Quello di ieri è comunque un primo passo importante e storico verso un Regolamento aggiornato e adeguato alla realtà attuale.