Le onde tornano a battere su Pizzapundi, e con loro riaffiora la fragilità cronica del molo di Pizzo Marina. La storica passeggiata sul mare rimane lesionata; resa vulnerabile da anni di interventi tampone e da una manutenzione più annunciata che realizzata. L’ordinanza del sindaco Sergio Pititto ne vieta da tempo l’accesso, ma con il ritorno del bel tempo e il mare calmo sono in molti a spingersi comunque fino alla balaustra, sfidando il rischio e ignorando i cartelli di divieto.
Lavori a rilento
Lavori a rilento
Pizzapundi non è soltanto una delle icone di Pizzo: è anche il simbolo di una politica delle opere incompiute. Nel corso degli anni il molo è diventato un “bancomat” di lavori parziali, affidamenti, progetti e promesse di consolidamento mai tradotte in soluzioni definitive. Ogni mareggiata segna una nuova ferita, e ogni emergenza riapre il cassetto dei finanziamenti. Oggi il Comune di Pizzo ha a disposizione 660 mila euro per intervenire, ma le lungaggini burocratiche e tecniche rischiano di rendere tardivo ogni intervento. Nel frattempo, il molo continua a deteriorarsi, esposto all’erosione del mare e all’indifferenza della gestione pubblica.
Le nuove mareggiate
La passeggiata che un tempo univa la comunità e accoglieva turisti da tutta la Calabria è ora un simbolo di pericolo e abbandono. E mentre l’inverno si avvicina, con il suo carico di nuove mareggiate, la domanda resta sospesa come l’eco delle onde su Pizzapundi: quanto ancora potrà resistere prima di crollare definitivamente?
