Ponte sullo Stretto, esplode la corsa al lavoro: oltre 7.500 candidature in 72 ore per Webuild

L’annuncio dell’apertura delle selezioni per il cantiere più atteso d’Italia scatena un’ondata di richieste da tutto il Paese. Tecnici, operai e professionisti pronti a entrare nella grande sfida del secolo

C’è fame di lavoro, ma anche voglia di partecipare a un pezzo di storia. A poche ore dall’annuncio ufficiale, la risposta al bando di Webuild per le prime assunzioni legate alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina è andata ben oltre le aspettative. In appena 72 ore, oltre 7.500 candidature sono arrivate alla società, un dato che fotografa meglio di qualsiasi sondaggio la portata emotiva e occupazionale del progetto che promette di unire Sicilia e Calabria. Secondo quanto si apprende, la raccolta delle candidature riguarda profili tecnici, operai specializzati e personale di staff destinati a Eurolink, il consorzio guidato da Webuild incaricato della realizzazione dell’opera. “Un segnale concreto dell’attenzione che il progetto sta generando a livello nazionale”, fanno sapere dal gruppo.

Occupazione qualificata

Occupazione qualificata

L’apertura delle selezioni non è solo un passaggio formale: segna l’inizio di una macchina organizzativa imponente, destinata a mobilitare competenze, energie e risorse da ogni angolo d’Italia. Webuild, colosso delle grandi infrastrutture, parla di un “piano di valorizzazione delle competenze e dell’occupazione qualificata”, con l’obiettivo di costruire una squadra in grado di affrontare “una delle sfide ingegneristiche più ambiziose del Paese”.

Riscatto economico

Il Ponte sullo Stretto, dopo decenni di discussioni e progetti rimasti sulla carta, torna così a essere una prospettiva concreta. E la risposta entusiasta del mondo del lavoro ne è la prova più evidente: non solo un simbolo di connessione geografica, ma anche di riscatto economico e sociale per il Sud. Mentre le procedure di selezione proseguono, cresce l’attesa per l’avvio dei cantieri. Sullo sfondo, la speranza di migliaia di famiglie e di giovani professionisti che vedono nel Ponte non solo un’opera ingegneristica, ma una possibilità di futuro.

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