La seconda alba della Calabria targata Roberto Occhiuto si annuncia come un esercizio di precisione politica. “Tra dosaggi millimetrici e geometrie di potere”, scrive oggi la Gazzetta del Sud, il presidente rieletto sta costruendo il mosaico della nuova giunta regionale, con l’intento – questa volta – di trasformare la stabilità in metodo e il consenso in progetto. Dopo il passaggio romano con i vertici nazionali della coalizione, il governatore ha tracciato i confini del suo Occhiuto-bis: cinque assessorati politici e due tecnici, in attesa dell’ampliamento previsto a gennaio dalla nuova legge nazionale, quando due nuovi slot dovrebbero aprirsi per Lega e Noi Moderati.
Due le conferme scontate
Due le conferme scontate
Due conferme appaiono scontate, secondo quanto ormai acclarato negli ambienti vicini al presidente: Gianluca Gallo (Forza Italia), forte delle sue oltre 30mila preferenze, resterà all’Agricoltura, mentre Giovanni Calabrese (Fratelli d’Italia) sarà ancora il riferimento per Lavoro e Formazione. Intorno a loro prende forma il nuovo equilibrio: Pasqualina Straface potrebbe entrare in giunta come segnale di attenzione verso le quote rosa, e il meloniano Antonio Montuoro, forte del suo consenso personale, viene dato in ascesa per un incarico operativo.
Assessorato di peso per Mancuso
In quota Lega, invece, l’approdo di Filippo Mancuso sembra ormai certo. A lui, secondo quanto sottolinea Giovanni Pastore, sempre su Gazzetta del Sud, dovrebbe andare un assessorato di peso e la vicepresidenza della Giunta. Nella civica “Occhiuto Presidente”, seconda forza della coalizione con il 12,39% dei voti, si consuma intanto un derby tutto cosentino tra Pierluigi Caputo e Rosaria Succurro, entrambi reduci da ottimi riscontri alle urne. Non è escluso che in quota presidente possa entrare una figura tecnica: l’economista Marcello Minenna, pronto a ricevere la delega al Bilancio e ai fondi comunitari. Sul fronte del Consiglio regionale, invece, sembra chiusa la partita per la presidenza, che dovrebbe andare a Salvatore Cirillo, uomo di fiducia del leader forzista Francesco Cannizzaro. C’è chi dice che Occhiuto potrebbe annunciare la nuova Giunta già oggi, a sorpresa, chiudendo così una settimana di trattative serrate e indiscrezioni.
Cancellata la provincia di Vibo
Semplicemente, non pervenuta. Nessun rappresentante del territorio, nessun nome nel nuovo schema di governo. Una scelta che ha già acceso qualche malumore ma che, a ben guardare, non pare suscitare veri rimpianti. Non tanto perché Vibo non meriti voce – quanto perché, quando l’ha avuta, quella voce si è persa in un linguaggio burocratico, tra conferenze e presentazioni di misure europee, più raccontate che utilizzate. Gli appelli del mondo produttivo non sono mai riusciti a superare il fiumiciattolo dell’Angitola.
La Calabria dovrà correre
Forse è anche questo che intendeva il presidente quando, firmando i primi due provvedimenti per 900 milioni di euro di fondi europei, ha voluto dire che la partita vera si gioca sulla programmazione e sull’efficienza. La Calabria del secondo tempo di Occhiuto sembra voler correre su questa linea: meno passerelle, più risultati. Anche se, per ora, senza un pezzo di territorio che da troppo tempo si limita a guardare il gioco dagli spalti.


