Vibo Valentia fuori dal governo regionale: un’esclusione annunciata

Nessuna sorpresa: Occhiuto tiene le distanze, il centrodestra vibonese implode tra strategie sbagliate e personalismi. Intanto, la città resta ai margini e la politica si riduce alla difesa dei propri orticelli

Non è certo una sorpresa. Il Vibonese è stato tagliato fuori dalla nuova Giunta regionale, e chi oggi si indigna finge di non aver visto i segnali, chiari da tempo. Roberto Occhiuto, in campagna elettorale, ha battuto ogni provincia della Calabria, ma da Vibo Valentia si è tenuto lontano. Lontano dai suoi equilibri fragili, dai suoi rapporti incerti, dalle sue contraddizioni. Ha fiutato il terreno e ha scelto di non sporcarsi le mani in una provincia che da anni non riesce a contare nulla, nemmeno dentro il proprio schieramento.

Diabolica strategia

Diabolica strategia

Poi è arrivato il responso delle urne, con la caduta di Michele Comito, dimezzato nei voti rispetto alle scorse regionali. Un segnale politico forte, ma anche la conseguenza di un sistema che da tempo si regge su equilibri personali più che su visioni collettive. Eppure, se Giuseppe Mangialavori – parlamentare, presidente della Commissione Bilancio della Camera e figura storicamente influente nel centrodestra calabrese – avesse davvero deciso di mettere in campo tutto il suo peso politico, forse oggi Comito sarebbe ancora in Consiglio regionale.

L’ex consigliere torna in reparto

Ma così non è stato. E, a essere sinceri, nessuno sembra sentirne troppo la mancanza a cominciare dal suo stesso schieramento. Comito pertanto è tornato ad indossare il camice da primario del reparto di Cardiologia. In questo caso, almeno, la sanità vibonese ha ritrovato un medico in più, che aveva messo da parte la sua professione e l’Asp può dirsi grata, vista anche la carenza cronica di personale.

Candidature per perdere

Ma la verità è che le candidature vibonesi sono state costruite per perdere. Chi ha orchestrato la partita sapeva bene che, spingendo la candidatura di Maria Limardo con la Lega e lasciando spazio a Vito Pitaro con Noi Moderati che è tornato a Palazzo Campanella avrebbe frammentato il voto e indebolito Comito. Un gioco di equilibri sottili e interessi incrociati, che ha avuto come unico risultato quello di lasciare la provincia senza rappresentanza.

Deragliare Noi Moderati

E non è finita. C’è chi, in queste ore, lavora per far deragliare anche Noi Moderati, sperando che l’attuale quorum venga “cancellato”. Sarebbe un pensiero in meno soprattutto per Occhiuto che così si libererebbe dall’imbarazzo di dover concedere un assessorato quando la Giunta passerà da sette a nove membri.

Si brinda ovunque con i supplenti

In altre province si brinda: consiglieri supplenti entrano in Aula, la politica locale si muove, cerca spazio, piazza uomini. A Vibo, invece, il silenzio. Nessuna festa, nessun rimpiazzo, nessun segnale. Qui la politica è ormai un esercizio di sopravvivenza personale, un mestiere che si pratica tra le rovine della sanità pubblica e il disincanto della gente.

Territorio fuori da tutto

Il Vibonese, ancora una volta, resta fuori da tutto. Non per caso, ma per scelta. Quella di chi, negli anni, ha preferito coltivare il proprio orticello, piuttosto che costruire un giardino politico capace di fiorire davvero.

© Riproduzione riservata

Ti potrebbe interessare...

A Vibo Valentia e Pizzo, le volontarie animano novembre con un calendario di incontri gratuiti in biblioteca, all’Archivio di Stato, alla Casa della Carità e alla Libreria “Streusa”
L’indagata curava gli annunci online, organizzava gli incontri e incassava il denaro. È stata rintracciata dai finanzieri in un albergo di Roma
Nuovo capitolo dell’indagine sul presunto ammanco milionario dalle casse del Comune di Savelli, nel Crotonese. I carabinieri hanno notificato un divieto di dimora e disposto un sequestro preventivo

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792