Tifoso abituale ma socialmente pericoloso, Daspo “fuori contesto” per un 29enne

Pur non essendo coinvolto in episodi violenti durante le partite, la misura mira a prevenire rischi di comportamenti aggressivi tra tifoserie, vietandogli l’accesso a stadi, aree limitrofe e luoghi di transito durante le partite

Il questore di Catanzaro ha emesso un Daspo “fuori contesto” nei confronti di un uomo di 29 anni, residente a Catanzaro, già noto alle Forze dell’Ordine per i suoi numerosi precedenti penali e di polizia.

Le indagini

Le indagini

Il provvedimento è stato adottato a seguito di un’approfondita attività istruttoria che ha restituito il quadro di un soggetto particolarmente incline a delinquere, anche se le condotte violente di cui si è reso responsabile non sono state commesse in occasione o a causa di manifestazioni sportive: nel 2024 era stato tratto in arresto dal personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per rapina aggravata perpetrata con violenza; successivamente, è stato arrestato da militari dell’Arma dei carabinieri nell’ambito di un procedimento penale per lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

All’esito di attività informativa, la Digos ha segnalato come il soggetto, gravitante nella sfera della criminalità organizzata, sebbene non direttamente coinvolto in episodi di violenza legati al tifo, sia risultato frequentatore di ambienti della tifoseria catanzarese e abitualmente presente in occasione di incontri sportivi. Pertanto, considerati i suoi numerosi precedenti, la spiccata propensione alla violenza, nonché l’influenza negativa che potrebbe esercitare in ambienti fortemente aggregativi quali quelli sportivi, il questore di Catanzaro ha ritenuto necessario emettere nei suoi confronti il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (Daspo), nella forma “fuori contesto”.

Si tratta di una specifica formulazione del Daspo finalizzata a prevenire il rischio che il soggetto, assiduo tifoso, possa infiltrare le frange giovanili del tipo organizzato, costituendo così un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica e magari scatenando risse tra le opposte tifoserie.

Le conseguenze

L’uomo per la durata di 5 anni non potrà accedere agli stadi dove si disputano incontri di calcio di tutte le serie e categorie, anche giovanili, che si svolgeranno sull’intero territorio italiano e degli altri stati dell’Unione Europea. Il divieto si estende alle aree circostanti gli stadi, alle stazioni ferroviarie e agli aeroporti che fossero interessati al transito, al trasporto e alla sosta di coloro che partecipano o assistono alle competizioni calcistiche. Il destinatario è stato avvisato che, l’eventuale contravvenzione al divieto impostogli, sarà punita con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 40.000 euro.

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