America, Australia e Spagna alla scoperta di Dasà e delle sue tradizioni

Alcuni hanno già acquistato casa che provvederanno ad adibirle a propria dimora o B&B. Un progetto sostenuto dall'associazione del posto Dasos Elios

 Turismo “esperenziale” e sviluppo locale, grazie a “Pasta Grammar e a Dasos Elios” ad Acquaro sarà recuperato un opificio di novant’anni fa. Si scrive “Pasta Grammar” si legge “wow”! Locuzione inglese non casuale, visto che il progetto, di già avviato e virtuoso sviluppo locale, parte prevalentemente dagli “States”. “Pasta Grammar”, infatti, è un canale YouTube, in cui si eseguono, con varie “gag”, ricette della tradizione culinaria italiana. Bontà e umorismo, ingredienti perfetti. Ad animarlo Eva Santaguida, dasaese insegnante di lingue emigrata in Usa, e il marito, il regista Harper.

 A seguirlo più di trecentomila followers. Da questo progetto prende avvio il successivo: “se i nostri estimatori sono così appassionati alle ricette che proponiamo – si sono chiesti – perché non portarli direttamente sul posto a fargli vivere tutte le esperienze che questi luoghi incantevoli offrono? Idea “matta”! Ma arrivano richieste da varie parti del mondo (America, Australia, Spagna e altro). Matto è chi non ci crede! Così, i due “sui generis” iniziano a guidare comitive su e giù per il sud Italia. Un po’ da Napoli in giù, con tappa finale obbligata a Dasà.

 A seguirlo più di trecentomila followers. Da questo progetto prende avvio il successivo: “se i nostri estimatori sono così appassionati alle ricette che proponiamo – si sono chiesti – perché non portarli direttamente sul posto a fargli vivere tutte le esperienze che questi luoghi incantevoli offrono? Idea “matta”! Ma arrivano richieste da varie parti del mondo (America, Australia, Spagna e altro). Matto è chi non ci crede! Così, i due “sui generis” iniziano a guidare comitive su e giù per il sud Italia. Un po’ da Napoli in giù, con tappa finale obbligata a Dasà.

Un po’ direttamente solo a Dasà, dove, grazie a un’associazione del posto, “Dasos Elios”, e a un’agenzia viaggi di Chiaravalle, i “turisti alternativi” vengono immersi in tutto ciò che il territorio offre: pacatezza; bellezze naturalistiche, ambientali e storiche; usi e tradizioni; musica, folclore e artigianato. Come sempre un plauso va, necessariamente, a “Dasos Elios”, presieduta da Peppe Arruzza, che ogni volta riesce a organizzare tutto al meglio. Ma, stavolta, una menzione particolare la riceve la vicepresidente, Antonella Scarmozzino, cha ha saputo carpire l’opportunità propostagli. Da un altro “folle”.

 Un mix che ha fatto già tante “vittime”, cui la “ricetta” è piaciuta, tanto da essere indotti ad acquistare casa. Almeno 5 unità abitative, altrimenti destinate a non si sa quale altro destino. Le adibiranno a propria dimora, o a B&B. Medesima cosa hanno fatto Eva e Harper, che hanno voluto acquisire il locale che accoglie i loro ospiti quando arrivano a Dasà e, nei giorni scorsi, hanno fatto il colpaccio: d’accordo con il proprietario, risedente a Bologna, hanno preso in comodato d’uso ad Acquaro una struttura che, da ristrutturare, rappresenta un esempio forse unico di archeologia industriale. Un oleificio costruito negli anni ’30 del secolo scorso e dismesso nel ’46.

Una realtà che custodisce al proprio interno una vera e propria rarità; un torchio in legno a tre viti senza fine (usato per spremere la sansa) che, nella sua interezza, è posto nella medesima posizione e nello stesso stato di conservazione in cui operava oltre 90 anni fa. A loro spese lo preleveranno e recupereranno. Ne faranno un museo e un sito di accoglienza per gli “esperenziali” ospiti. E, certamente, un’attrattiva per gli autoctoni. Grazie a loro. E grazie anche a Vincenzo Galati, ingegnere e proprietario della struttura, che ha intuito le potenzialità del progetto e si è reso disponibile alla concessione del bene, pur rimanendone detentore. Una “manica di pazzi”!

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