Una mattinata di alto valore civile e formativo ha animato la Sala degli Specchi del Castello Ducale di Corigliano-Rossano, dove l’Istituto Comprensivo “Erodoto”, guidato dalla dirigente Susanna Capalbo, ha promosso l’incontro «Io, Paolo. La voce che resta», con la partecipazione di Fiammetta Borsellino. L’iniziativa, parte del percorso di educazione civica “Dalla parte giusta – Educare alla verità, alla giustizia, alla pace”, ha visto una partecipazione ampia e attenta di istituzioni civili, militari e scolastiche. La dirigente Capalbo ha ricordato come la scuola debba essere presidio culturale e civico, capace di formare pensiero critico e consapevolezza collettiva: “Promuovere iniziative come questa significa dare concretezza ai principi costituzionali e restituire alla scuola la sua funzione più autentica: formare cittadini liberi, responsabili e partecipi della vita democratica”.
Rede educativa
Rede educativa
Ha inoltre sottolineato l’importanza di una rete educativa territoriale tra scuole, enti locali e forze dell’ordine: “Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni possiamo offrire ai ragazzi non solo protezione, ma anche visione e strumenti per diventare cittadini attivi e consapevoli”. L’evento, curato dalla professoressa Le Voci, con la collaborazione delle docenti Oranges, Cardamone, Gabriele e Cerasoli, e dell’intero dipartimento di Educazione Musicale, ha trasformato un percorso di studio in un’esperienza di cittadinanza attiva. Gli studenti della scuola secondaria hanno portato in scena monologhi e riflessioni ispirati alla figura di Paolo Borsellino: parole semplici, dirette, capaci di restituire il senso profondo della legalità.
Intervento sentito
Particolarmente toccante l’intervento di Giuseppe Turano, genitore dell’Istituto, che nel monologo conclusivo “Io, Paolo” ha interpretato il testamento spirituale del magistrato. La sua voce si è intrecciata a quella dei ragazzi, generando un momento di intensa emozione collettiva. Le parole di Fiammetta Borsellino hanno riportato la figura del padre alla sua dimensione più umana: «Un uomo normale, animato da un profondo senso del dovere, che ha continuato a servire lo Stato anche quando sapeva che la sua condanna era già stata decisa». Ha ricordato un padre rigoroso ma affettuoso, coerente con i propri valori e capace di trasmettere ai figli il senso delle istituzioni e la dignità del lavoro ben fatto. Dopo la strage, ha raccontato, la famiglia non si è chiusa nel dolore ma ha scelto di continuare a testimoniare: credere nello Stato e nelle persone oneste.
Quelle parole, pronunciate con semplicità, hanno lasciato il segno: la memoria, più che un’eredità, è una responsabilità quotidiana. All’incontro erano presenti numerose autorità civili, militari e religiose, tra cui il sindaco di Corigliano-Rossano, il tenente colonnello dei Carabinieri, il vice dirigente del Commissariato di Polizia, i comandanti della Polizia Municipale e della Capitaneria di Porto, e il vicario generale dell’Arcidiocesi di Rossano–Cariati, che ha richiamato il valore educativo della testimonianza di Borsellino.
Impegno condiviso
Hanno partecipato anche i club service Lions e Kiwanis, oltre a delegazioni di scuole del territorio: l’IIS Palma Green Falcone Borsellino, i Licei di Corigliano-Rossano, l’IIS Maiorana e una rappresentanza della Corigliano Volley, a conferma di un impegno condiviso tra scuola, sport e comunità. Nel suo saluto, l’onorevole Pasqualina Straface, neo assessore regionale, ha affermato: “In un tempo in cui la memoria rischia di affievolirsi, voi scegliete di coltivarla come seme di speranza e coscienza civile. L’esempio di Paolo Borsellino resta una bussola morale per chi crede nello Stato e nella libertà”. L’incontro ha confermato la capacità dell’Istituto “Erodoto” di farsi promotore di esperienze culturali e civiche capaci di unire educazione, memoria e impegno civile, parlando ai giovani con un linguaggio autentico e condiviso.


