Lamezia, scattano i controlli sulla videosorveglianza: il prefetto Castrese De Rosa chiede interventi immediati dopo gli attentati

Parte la verifica straordinaria sugli oltre 200 impianti presenti in città. Il sindaco Murone annuncia investimenti per potenziare la rete comunale

Dalle parole ai fatti. A Lamezia Terme, dopo la serie di atti intimidatori che in pochi giorni hanno colpito tre esercizi commerciali nel cuore della città, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato d’urgenza dal prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ha disposto un intervento straordinario sulla rete di videosorveglianza cittadina.

Impianti non funzionanti

Impianti non funzionanti

Una misura necessaria, perché – come lo stesso prefetto ha chiarito al termine della riunione – alcune telecamere non risultano attive e necessitano di manutenzione. “Abbiamo verificato – ha spiegato Castrese De Rosa – che una parte degli impianti installati sul territorio non è attualmente funzionante. È indispensabile un intervento di ripristino e potenziamento per garantire un controllo efficace, specie in questa fase delicata.”

Investimenti per 200mila euro

A oggi sono oltre 200 gli impianti di videosorveglianza presenti sul territorio lametino, ma con competenze divise: una parte fa capo al Ministero dell’Interno, l’altra al Comune di Lamezia Terme. Proprio sul fronte comunale è arrivato l’annuncio del sindaco Mario Murone, che ha confermato un investimento di oltre 200mila euro per rafforzare il sistema e migliorare la capacità di monitoraggio nei punti sensibili della città. “È un impegno concreto – ha detto Murone – per restituire sicurezza e fiducia ai cittadini e agli operatori economici. Il sistema sarà potenziato e reso pienamente operativo.”

Criticità a Scordovillo

Ulteriori interventi sono in fase di definizione su iniziativa del Governo nazionale, con particolare attenzione all’area di Scordovillo, da sempre considerata una zona ad alta criticità. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la presenza dello Stato non solo con controlli e indagini, ma anche con strumenti tecnologici capaci di prevenire e scoraggiare nuovi episodi di violenza. In una città che prova a rialzarsi dopo l’ennesima ondata di intimidazioni, ogni sguardo in più – anche quello di una telecamera – può diventare un presidio di sicurezza e di fiducia collettiva.

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