Sanità, l’Udc Lamezia: bene l’uscita dal commissariamento, ma servono azioni concrete per riequilibrare risorse e personale

L’avvocato Fernando Nucifero, del direttivo Udc lametino, sollecita un intervento urgente per correggere la disomogenea distribuzione del personale sanitario tra strutture centrali e distrettuali

L’Udc di Lamezia Terme, attraverso l’avvocato Fernando Nucifero, componente del direttivo locale, accoglie positivamente l’annuncio del ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha confermato l’avvio della procedura per l’uscita della Calabria dal lungo regime di commissariamento, rinnovando il presidente della Regione Roberto Occhiuto quale commissario per la transizione. Nucifero sottolinea tuttavia l’importanza, in questa fase di passaggio verso la gestione ordinaria, di garantire un’azione efficace e incisiva per affrontare i nodi irrisolti del sistema sanitario calabrese.

Le priorità

Le priorità

Secondo l’esponente centrista, è prioritario intervenire sulla distribuzione del personale, che deve essere più equilibrata tra le strutture centrali e quelle distrettuali, in base alle reali esigenze dell’utenza. “Oggi – evidenzia Nucifero – gran parte degli assunti, sia di vecchia che di nuova data, opera soprattutto nelle sedi principali, lasciando in sofferenza i presidi periferici, spesso in cronico sottorganico nonostante le continue richieste di rinforzo avanzate dai direttori di settore e dipartimento”.

Una “collocazione disomogenea”, aggiunge, che “acuisce le carenze strutturali e di personale, creando difficoltà gestionali e limitando la qualità e lo sviluppo dei servizi sanitari”. L’Udc Lamezia propone pertanto una “revisione organizzativa all’interno delle Asp”, con una “distribuzione più equa del capitale umano” e una “valorizzazione delle competenze professionali già presenti, in stretta connessione con le esigenze operative dei territori”.

Serve altro

“Tutto questo – precisa Nucifero – deve accompagnarsi a piani di potenziamento dell’organico e a investimenti strutturali e tecnologici mirati, per garantire cure adeguate, diagnosi tempestive e servizi di qualità per tutti i cittadini”. Conclude l’esponente Udc: “Solo così potremo contrastare il fenomeno della migrazione sanitaria, che continua a rappresentare una ferita profonda per la Calabria, con pesanti conseguenze sui pazienti e sui già fragili bilanci regionali”.

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