Il Consiglio di Stato salva i balneari. Sospiro di sollievo in vista della stagione estiva

I Comuni non sarebbero stati in condizione di espletare i bandi di gara nei termini stabiliti. Ma la questione è stata solo rimandata

 I Comuni non avviano i bandi di gara per l’assegnazione delle concessioni demaniali e il Consiglio di Stato – presidente Marco Lipari – consiglieri Fabio Franconiero, Angela Rotondano, Pietro De Berardinis e Marco Morgantini – è costretto a tornare sui suoi passi e    a trovare un escamotage per salvare la stagione estiva  del settore balneare messo in difficoltà dalle normative europee.

La notizia è stata salutata con entusiasmo dall’intero settore turistico nicoterese i cui rappresentanti, ieri pomeriggio, hanno incontrato amministrazione comunale e responsabile dell’Ufficio tecnico per prendere atto del contenuto di tre ordinanze con cui il CdS ha, almeno per quest’anno, salvato il lavoro a migliaia di operatori del settore. In sostanza, in attesa che il Consiglio di Stato entri nel merito, tutti gli impianti balneari della Penisola sono nelle condizioni di  mettersi in regola e cominciare ad essere operativi. Sul tutto, infatti, prevale l’interesse privato.

La notizia è stata salutata con entusiasmo dall’intero settore turistico nicoterese i cui rappresentanti, ieri pomeriggio, hanno incontrato amministrazione comunale e responsabile dell’Ufficio tecnico per prendere atto del contenuto di tre ordinanze con cui il CdS ha, almeno per quest’anno, salvato il lavoro a migliaia di operatori del settore. In sostanza, in attesa che il Consiglio di Stato entri nel merito, tutti gli impianti balneari della Penisola sono nelle condizioni di  mettersi in regola e cominciare ad essere operativi. Sul tutto, infatti, prevale l’interesse privato.

Non a caso, nell’ordinanza n. 1813/2024, il CdS, nel prendere in esame un ricorso presentato dal gestore di una struttura balneare amalfitana,  prende atto delle difficoltà degli enti comunali ad espletare i bandi di gara e sottolinea come  <nel bilanciamento degli interessi contrapposti, appare preminente quello del privato, tenuto conto che in questo modo sono altresì soddisfatti gli interessi pubblici alla manutenzione dell’area e alla percezione dei canoni demaniali senza soluzione di continuità>.

Un modo per salvare capre e cavoli anche se la questione appare solo rimandata in attesa che il legislatore decida una volta per tutte qual è il percorso da seguire indicandone limiti e regole.

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