Vibo Valentia, il Comune revoca impresa e tecnici del parco urbano dopo il tragico incidente: gravi inadempienze

Decisione a sorpresa di palazzo Luigi Razza: azzerati appalto, rup e direttore dei lavori per la realizzazione dell’area verde attrezzata dove a settembre scorso perse la vita il piccolo Francesco

Arriva a sorpresa, ma con un peso che non lascia spazio a dubbi, la decisione del Comune di Vibo Valentia: revocati l’impresa appaltatrice, il responsabile unico del procedimento e il direttore dei lavori impegnati nella realizzazione dell’area verde attrezzata del parco urbano di Moderata Durant e dell’area fitness di Vibo Marina (via Veneto). Una scelta netta, contenuta nella determinazione dirigenziale n. 2869 firmata ieri – 12 novembre – dall’ingegnere Lorena Callisti, che segna di fatto la fine del rapporto con chi aveva in mano il progetto e la sua esecuzione.

Due mesi dopo la tragedia

Due mesi dopo la tragedia

Il provvedimento arriva a due mesi esatti dal drammatico incidente che, nei primi giorni di settembre, costò la vita al piccolo Francesco; di appena tre anni e mezzo, è rimasto schiacciato da una trave mentre giocava all’interno del parco di Moderata Durant. Il bimbo, soccorso in condizioni disperate, era stato trasferito d’urgenza a Roma, all’ospedale Bambino Gesù, dopo il disperato tentativo di salvarlo dall’équipe di chirurgia dello Jazzolino di Vibo Valentia. Nel centro pediatrico della capitale Francesco è deceduto pochi giorni dopo. Una tragedia che scosse profondamente la città e lasciò un segno indelebile nella comunità.

Rimossi tecnici e impresa

Da allora il parco urbano è chiuso, i cancelli serrati e il silenzio calato su quell’area che avrebbe dovuto essere un luogo di svago e sicurezza per i più piccoli. Ora la decisione del Comune aggiunge un nuovo capitolo: tutti i soggetti responsabili della realizzazione dell’opera vengono sollevati dall’incarico. Secondo quanto si legge nella determina, il contratto con l’impresa Edilmillenium S.r.l. (in avvalimento con Promocost S.r.l.) è stato risolto “per grave inadempimento”, mentre l’incarico al direttore dei lavori architetto Giuseppe Dileo e quello al responsabile unico del progetto ingegnere Onofrio Maragò sono stati revocati “per gravi irregolarità e carenze” nell’esercizio delle funzioni loro assegnate.

Indagini verso la chiusura

Un azzeramento completo, che il Comune motiva con la necessità di “garantire il corretto prosieguo dell’intervento”, finanziato con 350mila euro di fondi statali e regionali. Ma la tempistica del provvedimento, e la sua severità, fanno pensare che la decisione possa essere anche una conseguenza – tutta ancora da verificare – delle prime risultanze delle indagini avviate dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia, coordinate personalmente dal procuratore della Repubblica Camillo Falvo, per ricostruire le cause del tragico incidente e accertare eventuali responsabilità.

Incarico a due funzionari comunali

Al posto dei tecnici e dell’impresa revocati, sono stati nominati due nuovi funzionari comunali: l’ingegnere Vincenzo Maccaroni come nuovo responsabile unico del progetto e l’ingegnere Massimo Trimmeliti come nuovo direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza. Saranno loro, ora, a dover gestire gli adempimenti successivi alla risoluzione dei contratti e a garantire che l’intervento possa ripartire, stavolta in condizioni di piena regolarità. La determina rappresenta un passaggio amministrativo importante, ma anche un segnale politico forte: palazzo Luigi Razza sembra voler marcare una linea di discontinuità, dopo settimane di silenzio e polemiche sulla sicurezza dei cantieri e sulla gestione delle opere pubbliche.

Intanto, il parco urbano “Moderata Durant” resta chiuso: l’immagine più amara di una città che ancora oggi piange un bambino e chiede giustizia.

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