Montepaone illumina l’ultimo Albero della Libertà d’Italia

Si tratta di un maestoso Olmo campestre di oltre due secoli, unico esemplare rimasto in Italia tra quelli piantati nel 1799 dalla Repubblica Partenopea come simbolo di libertà e partecipazione civile

In Piazza Immacolata, a Montepaone, vive uno degli alberi più rari e simbolici del Paese: un maestoso Olmo campestre di oltre due secoli, conosciuto come Albero della Libertà. È l’unico esemplare noto ancora esistente in Italia tra quelli piantati nel 1799, quando la Repubblica Partenopea diffuse anche in Calabria il rito di piantare un albero come simbolo di libertà e partecipazione civile.

Inserito nell’Elenco nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia, l’olmo è da tempo oggetto di attenzione e monitoraggio. Negli anni, l’esemplare è stato dotato di sistemi di consolidamento e dispositivi strutturali discreti, adottati per preservarlo in un’area esposta ai venti e tutelarlo nel tempo. L’intervento completato in questi giorni ha puntato sulla valorizzazione e fruizione, restituendo all’albero e alla piazza una presenza più visibile e accogliente.

Inserito nell’Elenco nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia, l’olmo è da tempo oggetto di attenzione e monitoraggio. Negli anni, l’esemplare è stato dotato di sistemi di consolidamento e dispositivi strutturali discreti, adottati per preservarlo in un’area esposta ai venti e tutelarlo nel tempo. L’intervento completato in questi giorni ha puntato sulla valorizzazione e fruizione, restituendo all’albero e alla piazza una presenza più visibile e accogliente.

Illuminazione e panchina

Grazie al finanziamento nell’ambito dell’Avviso regionale per il finanziamento di azioni promozionali volte alla valorizzazione e alla conoscenza degli Alberi Monumentali della Regione Calabria, installata una illuminazione a basso impatto e una panchina smart che permette ai cittadini e ai visitatori di sostare, studiare, lavorare all’aperto. Un gesto contemporaneo che rinnova un’antica tradizione: quella di ritrovarsi “al fresco dell’albero”, luogo di dialogo, di incontro e di comunità.

Pezzo di storia

“L’Albero della Libertà non è un ricordo immobile, è un pezzo della nostra storia che continua a vivere nella piazza – dichiara il sindaco Mario Migliarese –. Questo intervento valorizza un luogo che per generazioni ha rappresentato un punto di incontro: oggi lo rendiamo ancora più fruibile, nel rispetto dell’equilibrio dell’esemplare. Montepaone continua così a prendersi cura dei propri simboli, unendo memoria e attenzione al presente“.

Più di due secoli di vita

L’iniziativa è stata realizzata da Sinapsys srl – Società del Gruppo Maggioli, che ha curato la fornitura della panchina intelligente, il sistema di illuminazione serale e i contenuti informativi che raccontano l’origine e il valore dell’olmo. Un progetto semplice, ma che restituisce voce a uno dei monumenti viventi più significativi della storia locale. L’Olmo della Libertà di Montepaone è un esemplare di Olmo campestre (Ulmus minor Mill.) che supera i due secoli di vita tutelato a livello nazionale come esemplare monumentale dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

La storia

La sua storia affonda le radici nel 1799, quando, sull’onda delle idee dell’Illuminismo e della stagione politica che portò alla Repubblica Partenopea, in molti borghi del Sud si piantarono alberi come segno di libertà, rinascita civile e appartenenza alla comunità. Quegli “Alberi della Libertà” non erano semplici elementi decorativi: diventavano luoghi di assemblea, piazze naturali, simboli vivi di partecipazione. A Montepaone, quell’olmo è rimasto. È oggi l’unico esemplare in Italia, sopravvissuto a restaurazioni, intemperie, cambi di regime e trasformazioni urbane. Per questo è considerato un monumento vivente, capace di raccontare una pagina della storia nazionale attraverso la sua stessa presenza. Con questo intervento, Montepaone riafferma la volontà di custodire e far conoscere il proprio patrimonio naturale e culturale, offrendo alla comunità un luogo che unisce radici storiche e fruizione contemporanea.

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