Perché spopolamento
I dati Istat dicono che solo le medie città si mantengono, mentre tutto il resto dell’Italia soffre lo spopolamento, persino le grandi metropoli, che sono cresciute economicamente poiché il Sud gli ha prestato i propri figli.
I dati Istat dicono che solo le medie città si mantengono, mentre tutto il resto dell’Italia soffre lo spopolamento, persino le grandi metropoli, che sono cresciute economicamente poiché il Sud gli ha prestato i propri figli.
Da 1 mln di bambini nati nel 1960 si è arrivati a 370.000 nel 2024, e a ciò si aggiunge l’invecchiamento della popolazione, media di 48,7 anni, la seconda più alta al mondo dopo il Giappone, con un bambino ogni sei anziani.
Per capire come intervenire occorre esplicitare le cause della denatalità e dell’emigrazione dei giovani in Italia, fattori che si intrecciano tra loro e che possiamo riassumere in tre grandi categorie:
– Economiche, con la precarietà lavorativa, il costo dei figli e il costo della casa quasi inaccessibile soprattuto nel centro Nord;
– Sociali, asili insufficienti o costosissimi, difficoltà di conciliazione lavoro – famiglia,
– Culturali, Cambiamento stili di vita, con valori centrali riferiti alla carriera, i viaggi, l’indipendenza e l’autorealizzazione. Per il Sud: le coercizione mafiose e quindi le sindromi excludendum e mancanza libertà economica. I giovani percepiscono che se il loro futuro non dipende dalla competenza, ma dal favore politico, abbandonano le regioni italiane verso quelle dove vengono qualitativamente considerati ed emigrano anche all’estero.
Emigrazione Sud – Nord “REFUND”
Se l’emigrazione degli anni 50-70 era dei poveri oggi si trasferiscono al Nord e all’estero le menti migliori di elevata cultura, che da una parte impoveriscono il Sud e dall’altra permettono al Nord di essere così florido economicamente.
Quindi le Regioni del Nord dovrebbero ricompensare il Sud di questo attuale regalo ed effettuare un Refund economico.
In 20 anni gli emigrati sono stati, a detta dell’Istat, 162.000 con un costo cadauno di circa 280.000 (ndr. ogni padre si faccia il calcolo di quanto ha speso per il proprio figlio), studi, vitto alloggio e casa finale, pertanto il Sud dovrebbe avere circa 900 mld, cifra molto minore di quello che la CEE ci ha dato per colmare il Gap con le altre Regioni.
Gravi rischi urbanistici, Patto
La situazione porta allo spopolamento dei Piccoli Comuni che si ritrovano piccole risorse e dei territori più lontani e quindi all’abbandono dei terreni che incolti procurano danni idrogeologici.
Invertire la situazione si può con un patto di mutua assistenza fra l’agricoltura – montagna, ovvero tra chi detiene le risorse naturali, e chi ne utilizza i servizi, la città.
Se questa soluzione risolve la problematica sociale, quella economica e dello spopolamento si risolve con una vera inversione di tendenza politica, dicendo SI ai migranti che diverrebbero strategici (vedi Confindustria), poiché possono aiutare a far risorgere economicamente i nostri poveri e disastrati territori.
Per far ciò dovremmo basarci sulla nostra cultura dell’accoglienza a cui sommare la cultura delle libertà, senza mediazioni politiche (favori) e coercizioni ad excludendum del tipo mafiose.
Identità culturale e sicurezza
Così come non vi è problema per la conservazione della nostra identità culturale, nei secoli le nostre comunità, specie del Sud, hanno accolto molti popoli esteri senza perdere nulla della nostra identità, anzi occorre esplicitare che la nostra cultura del Sud si è arricchita notevolmente.
Non è facile, per noi del Sud, invertire la nostra consuetudine ad una pessima qualità urbana e a lasciare i nostri ambienti di vita nel degrado, ma se si riconosce la giustezza del Refund per l’emigrazione saremo in grado di imporre la nostra qualità urbanistica del territorio e della vita.
A questa esigenza possiamo rispondere con una Qualità della vita sostenibile, con una vita da “vacanza tutto l’anno“, con il nostro Paesaggio sempre degradante verso la visione del mare, con la nostra qualità del cibo, il mancato inquinamento , ovvero vivere GREEN.
Quindi ora invece dobbiamo essere noi del Sud a imporre a tutta l’Italia la nostra qualità di vita, abbandonando l’idea che essere moderni significava abbandonare le nostra città, le nostre terre, nostri amici e affetti, per cercare lavoro al nord, e vivere nelle case a torre.


