“Da alcuni anni ormai, il sindaco di Vazzano, Vincenzo Massa, vive una sorta di ‘strabismo’ istituzionale e utilizza il comune come strumento per mettere in campo battaglie e vendette personali a spese dei contribuenti, dimenticandosi al contempo di dover perseguire la pubblica utilità”. Così Antonio Maida, segretario del circolo locale Pd, secondo il quale “i legali di fiducia dell’ente, ma anche del primo cittadino, sono infatti costantemente consapevolmente costretti a ricercare cavilli legislativi per assecondare le assurde richieste provenienti dal capo
A giudizio di Maida, “ogni avversario politico viene ‘dissuaso’ dall’impegno, attraverso ritorsioni, denunce, verifiche strumentali sulla presenza o meno di questa o quella autorizzazione, coinvolgimento delle autorità competenti in maniera non omogenea e ricorso a qualsivoglia altra azione di controllo, volta esclusivamente e strumentalmente a frenare o annullare del tutto la volontà di partecipazione democratica
del malcapitato di turno nel piccolo centro delle Preserre vibonesi. Ormai gli atti pubblicati sul sito del Comune riguardano solo contenziosi tra l’ente e gli avversari politici passati, presenti e futuri del sindaco Massa. Addirittura, nei casi di persone meno ‘addomesticabili’, viene
esercitata un’arma meschina e cioè l’intercessione presso il datore di lavoro per richiedere il licenziamento di chi si è reso colpevole del reato di ‘lesa maestà’.
In questo quadro, secondo Maida, “emerge il vero obiettivo del veterano sindaco Massa, tra l’altro nemmeno tanto celato e cioè quello di creare artatamente situazioni di incandidabilità per i possibili competitors. Una forma precauzionale messa in campo alla radice nei confronti dei futuri papabili candidati a sindaco a lui concorrenti”.
Sindaco al tramonto
Tutto questo, secondo il segretario del Pd, “denota il livello di disperazione politico amministrativa di un personaggio ormai al
tramonto che, ritrovandosi ormai isolato e non volendosi rassegnare al passare del tempo, tenta, maldestramente, di perpetuare il proprio ruolo di primo cittadino servendosi delle istituzioni pubbliche per eliminare gli avversari”. Il circolo del Partito Democratico vazzanese, a distanza di circa quindici mesi dalla futura scadenza del mandato, si rivolge alle “tantissime forze sane della comunità”, per “scardinare un sistema di potere fine a sé stesso, che, nel corso degli anni, ha fossilizzato, forse in maniera irreversibile, il tessuto sociale di una
comunità. In questo senso occorre stimolare il dibattito per scrollare le coscienze delle tantissime persone per bene che, in questo ultimo periodo sono rimaste ai margini, non per ignavia o disinteresse, ma per senso di responsabilità e rispetto, auspicando la loro massima partecipazione per il bene della comunità”.


