Il gruppo consiliare Per Serra Insieme, rappresentato dai consiglieri Biagio Figliucci e Vito Michele Regio, interviene nuovamente nel dibattito sul possibile passaggio di Serra San Bruno dalla Provincia di Vibo Valentia a quella di Catanzaro, precisando la propria posizione “nell’interesse esclusivo della comunità”.
I due consiglieri respingono qualsiasi tentativo di presentare il loro orientamento come “contrario all’ipotesi di cambio di Provincia”. “Non contestiamo l’idea del passaggio alla Provincia di Catanzaro – chiariscono – contestiamo il metodo, totalmente privo dei requisiti minimi di trasparenza, analisi e programmazione”.
I due consiglieri respingono qualsiasi tentativo di presentare il loro orientamento come “contrario all’ipotesi di cambio di Provincia”. “Non contestiamo l’idea del passaggio alla Provincia di Catanzaro – chiariscono – contestiamo il metodo, totalmente privo dei requisiti minimi di trasparenza, analisi e programmazione”.
Per il gruppo in Consiglio comunale il tema “è stato affrontato dall’amministrazione comunale con una leggerezza inaccettabile, senza istruttorie, senza garanzie e senza interlocuzioni istituzionali. Se fare sul serio significa prendere decisioni epocali senza alcun approfondimento – affermano – allora abbiamo una visione profondamente diversa di ciò che è responsabilità amministrativa”.
L’urgenza a cinque mesi dal voto
Figliucci e Regio ricordano che “il passaggio a Catanzaro figurava tra i punti centrali del programma elettorale del 2020, ma che in oltre cinque anni di governo – compresi i nove mesi di proroga dovuti al Covid – l’amministrazione non avrebbe compiuto alcun passo concreto: nessuna richiesta formale, nessun confronto con Provincia, Regione, Asp o Ufficio scolastico regionale. Al contrario – sostengono i consiglieri – negli anni sono state assunte decisioni in direzione opposta alla tutela dei servizi territoriali, dalla collocazione della Casa della Comunità nel perimetro ospedaliero ai mancati ricorsi contro i DCA che penalizzavano l’ospedale, fino alla totale assenza di iniziative su scuola e viabilità provinciale. Soltanto a cinque mesi dalle elezioni – osservano – si riscopre l’urgenza di ‘tornare a Catanzaro’. Una tempistica che non sfugge ai cittadini”.
Garanzie, non slogan
Il gruppo ribadisce di voler difendere il territorio da “decisioni affrettate” e “prive di basi solide”. Per questo chiede “garanzie scritte sull’ospedale e sul distretto da parte dell’Asp”, “impegni formali” dell’Ufficio scolastico sugli indirizzi e sulle autonomie, “pareri istituzionali” delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, oltre a uno “studio d’impatto” e al coinvolgimento pubblico dei cittadini. Senza questi elementi – affermano – il passaggio di provincia non è una scelta responsabile. È un azzardo”.
La proposta
Figliucci e Regio rilanciano una visione alternativa, che parta dal rafforzamento dell’alta Serra. Il percorso indicato comprende due punti centrali: unione dei Comuni dell’Alta Serra con Serra San Bruno, Spadola, Brognaturo, Simbario e Mongiana che insieme supererebbero i 10.000 abitanti, configurando una “realtà capace di incidere a livello regionale e di attrarre fondi per le aree interne”; la valutazione della fusione dei Comuni, strumento che in molte parti d’Italia ha portato contributi straordinari per dieci anni, maggiore capacità amministrativa, più servizi, più investimenti e una “vera città montana competitiva. Questa è la visione che serve all’Alta Serra – sostengono – non un annuncio a fine mandato”.
No all’improvvisazione
Il gruppo Per Serra Insieme rimarca una posizione definita “istituzionale, responsabile e trasparente”: sì alla prospettiva di Catanzaro, se fondata su garanzie reali; no al metodo adottato dall’amministrazione, ritenuto privo di analisi e dialogo; sì a un percorso moderno di costruzione territoriale basato su unione, collaborazione e visione. “Solo così – concludono Figliucci e Regio – Serra potrà sedersi con dignità ai tavoli con Vibo e Catanzaro e scegliere il proprio futuro da protagonista”.


