Processo “Gotha”, chiesta la condanna per l’ex senatore Antonio Caridi

Secondo l’accusa, gli elementi raccolti nelle tre inchieste riunificate dimostrerebbero un suo ruolo nel presunto sistema di condizionamento politico attribuito alla struttura occulta dell’organizzazione mafiosa

La condanna dell’ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi, assolto in primo grado dall’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, chiesta dalla Procura generale al termine della requisitoria nel processo “Gotha” che si sta celebrando davanti alla Corte d’Appello di Reggio Calabria.

Gli indirizzi politici

Gli indirizzi politici

Il processo trae origine dalla riunificazione delle inchieste, “Mamma Santissima”, “Reghion”, “Fata Morgana”, “Alchimia” e “Sistema Reggio” che, secondo l’accusa, hanno fatto luce sulla componente riservata che governerebbe la ‘ndrangheta e capace di dettare gli indirizzi politici degli enti pubblici. Nei confronti di Caridi, la Dda reggina ha presentato ricorso dopo che il Tribunale, nella sentenza emessa nel 2021 e depositata due anni più tardi, aveva scritto che “non vi sono elementi, tratti dalle intercettazioni, per poter affermare che prendesse parte alla struttura riservata della ‘ndrangheta”. L’accusa ha contestato il ragionamento dei giudici di primo grado secondo cui i riferimenti a Caridi fatti dai pentiti “sono tutti generici e privi di circostanze specifiche idonee ad individuare il ruolo specifico che il politico avrebbe svolto all’interno delle singole famiglie criminali”.

Previste le arringhe della difesa

Da qui la richiesta di riformare la prima sentenza con una condanna per l’ex parlamentare di centrodestra. Nella requisitoria conclusa ieri, a parte una prescrizione per un reato minore contestato a uno degli imputati e la riduzione di un anno della pena per un altro, i magistrati Giuseppe Lombardo, Stefano Musolino, Sara Amerio e Francesco Tedesco hanno chiesto anche la conferma della sentenza di primo grado che ha visto condannati, tra gli altri, l’ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo (25 anni di reclusione), l’ex assessore e sottosegretario regionale Alberto Sarra (13 anni), il sacerdote di San Luca don Pino Strangio (9 anni e 4 mesi), l’avvocato Antonio Marra (17 anni) e il commercialista Giovanni Zumbo (3 anni e 6 mesi). Nella prossima udienza inizieranno le arringhe della difesa che si concluderanno nei primi mesi del 2026 quando la Corte d’Appello emetterà la sua sentenza. (Ansa)

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