C’è stato un momento, lo scorso 13 novembre, in cui la Pinacoteca di Brera ha smesso di essere soltanto un luogo dell’arte per trasformarsi in un luogo del respiro. Alle 21 in punto, davanti a un pubblico folto e attento, Roberto Giordano – pianista di fama internazionale e tra gli ambasciatori più autorevoli della Calabria migliore nel mondo – ha guidato una vera e propria immersione nel pensiero e nella musica di Fryderyk Chopin. Non un semplice concerto: una lezione-concerto, una lectio magistralis che si è fatta racconto, analisi, gesto, fino a sfociare in un recital in cui il Maestro ha messo in scena una delle sue qualità più riconosciute: la capacità di tenere insieme rigore e poesia in un’unica traiettoria interpretativa.
Il plauso della Pinacoteca
Il plauso della Pinacoteca
La soddisfazione del direttore generale della Pinacoteca, Angelo Crespi, è stata palpabile. “Siamo lieti di aver accolto all’interno della Pinacoteca di Brera il Maestro Roberto Giordano, la cui esecuzione di Fryderyk Chopin ha saputo offrire al pubblico un momento di ascolto intenso e raffinato, con la Predica di San Marco in piazza di Alessandria d’Egitto – dei pittori Giovanni e Gentile Bellini – quale sfondo e silenziosa spettatrice del concerto”, ha dichiarato Crespi, spiegando come la “profondità e il rigore” dell’interpretazione di Giordano si siano inseriti “con sensibilità nel percorso di valorizzazione che la Pinacoteca sta dedicando al rapporto tra musica e capolavori del museo”.
L’omaggio di Angelo Crespi
Crespi ha poi aggiunto un ringraziamento diretto al Maestro: “Ringrazio il Maestro Giordano per il contributo artistico portato all’interno di questo ciclo di appuntamenti serali, che conferma la volontà della Pinacoteca di essere un luogo vivo, capace di accogliere esperienze che amplificano la fruizione e la percezione del nostro patrimonio”. Parole che non sorprendono chi conosce Giordano e la sua visione: da anni il pianista porta sui palchi internazionali una sintesi rara di competenza, sensibilità e impegno culturale, qualità che lo rendono un autentico ambasciatore della creatività italiana – e calabrese – nel mondo.
Suonare per esaltare la bellezza
Il Maestro ha definito l’appuntamento di Brera “un’emozione forte e particolare”, aggiungendo: “Non mi era mai capitato di suonare circondato da così tanta bellezza. Un format nuovo, che ritengo sia la chiave, oggi più che mai, per divulgare e apprezzare la cultura e il nostro patrimonio artistico. Una gioia, poi, constatare la partecipazione entusiasta da parte di molti giovani”. Parole limpide, che raccontano la cifra di un artista che non si limita a esibirsi, ma che si assume il compito – quasi civile – di creare ponti tra pubblici diversi, linguaggi diversi, generazioni diverse.
I prossimi appuntamenti
Tra i prossimi impegni del pianista spicca un’unica data in Calabria: Crotone, nuovo teatro Vincenzo Scaramuzza, il 29 novembre, per la stagione concertistica “L’Hera della Magna Grecia”. Qui Giordano terrà un recital dedicato a Brahms e Chopin, programma che riproporrà il 1° dicembre alla Namur Concert Hall, in Belgio – sala da 1200 posti dove il maestro era già stato protagonista nel 2023 con l’esecuzione della Fantasia Corale di Beethoven per pianoforte, soli, coro e orchestra. Due appuntamenti che confermano un percorso solido, internazionale, raffinato: quello di un artista che, partendo dalla sua terra, continua a rappresentarla nel mondo con una qualità e una credibilità rare.


