Il Comitato San Bruno continua a vigilare e denunciare le gravi criticità che interessano l’ospedale di zona disagiata di Serra San Bruno. Già nel maggio 2024, l’associazione aveva lanciato un allarme sull’aggravarsi della situazione in seguito allo scioglimento dell’Azienda Sanitaria Provinciale, sottolineando come l’altopiano delle Serre e l’intera provincia stessero pagando un prezzo troppo alto in termini di diritto alla salute. “Oggi la situazione ha raggiunto livelli drammatici — affermano i rappresentanti del Comitato —. Se lo stato del Jazzolino di Vibo e dell’ospedale di Tropea è critico, quello del San Bruno è ormai emergenziale”.
Il Comitato San Bruno continua a vigilare e denunciare le gravi criticità che interessano l’ospedale di zona disagiata di Serra San Bruno. Già nel maggio 2024, l’associazione aveva lanciato un allarme sull’aggravarsi della situazione in seguito allo scioglimento dell’Azienda Sanitaria Provinciale, sottolineando come l’altopiano delle Serre e l’intera provincia stessero pagando un prezzo troppo alto in termini di diritto alla salute. “Oggi la situazione ha raggiunto livelli drammatici — affermano i rappresentanti del Comitato —. Se lo stato del Jazzolino di Vibo e dell’ospedale di Tropea è critico, quello del San Bruno è ormai emergenziale”.
Esclusi dal tavolo
Dopo anni di manifestazioni, ricorsi al Tar e prese di posizione pubbliche, il Comitato accoglie con favore l’iniziativa della prefetta di Vibo, Anna Aurora Colosimo, che fa seguito alla recente Conferenza dei Sindaci. All’incontro in Prefettura invitato anche il commissario ad acta e governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. Tuttavia, il Comitato lamenta di non essere stato incluso nel tavolo dove si discuteranno i problemi sanitari della popolazione, “problemi che nelle zone montane si amplificano ulteriormente”.
Ultimi posti
Secondo il Comitato, gli ultimi Dca condannano l’area interna della provincia a posizionarsi stabilmente agli ultimi posti nella distribuzione dei servizi sanitari. Per questo motivo, il 3 dicembre alle ore 16, i membri del Comitato saranno davanti al Palazzo del Governo a Vibo per rivendicare il diritto alla salute per tutti i cittadini della provincia. “Non vogliamo elemosinare ciò che la Costituzione garantisce — affermano —. Chi vive nelle zone disagiate dovrebbe essere tutelato ancora di più, non abbandonato”. Il Comitato invita il Commissario Occhiuto a partecipare personalmente al tavolo senza deleghe, per rendersi conto della reale situazione e in segno di rispetto verso chi ha rinnovato la sua fiducia nel territorio.
Tutti uguali
Infine, il Comitato chiede l’applicazione del principio di equità e uguaglianza in Calabria, denunciando il persistere di favoritismi territoriali. “È inutile nascondersi dietro la carenza di medici per giustificare la chiusura o lo smantellamento di un reparto o di un presidio, quando in altre province si aprono nuovi reparti”, concludono gli attivisti.
