Ponte sullo Stretto, verso una delibera “corretta” dopo lo stop della Corte dei conti

L'esecutivo prepara un testo profondamente rivisto dopo il diniego dei giudici contabili. Nessuna nuova gara: resta valida quella del 2011. L’obiettivo è superare le criticità
ponte sullo stretto

Nel percorso del Ponte sullo Stretto arriva una svolta significativa. Come riferisce La Gazzetta del Sud, il Governo, in accordo con la società “Stretto di Messina”, presenterà al Cipess una nuova delibera: non un atto completamente inedito, ma un testo ampiamente rielaborato dopo il diniego espresso dalla Corte dei conti sulla versione precedente.

Nel percorso del Ponte sullo Stretto arriva una svolta significativa. Come riferisce La Gazzetta del Sud, il Governo, in accordo con la società “Stretto di Messina”, presenterà al Cipess una nuova delibera: non un atto completamente inedito, ma un testo ampiamente rielaborato dopo il diniego espresso dalla Corte dei conti sulla versione precedente.

Documento da adeguare

La decisione nasce dall’analisi delle motivazioni contenute nella relazione della Sezione centrale della magistratura contabile e dalla prima riunione tecnica tenutasi a Palazzo Chigi, coordinata dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Da questo confronto è emersa la linea di lavoro per le prossime settimane, con l’obiettivo di adeguare la documentazione ai rilievi dei giudici.

I pareri

Secondo quanto ricostruito dalla Gazzetta del Sud, si procederà ad acquisire nuovi pareri, tra cui quello del Consiglio superiore dei lavori pubblici e quello dell’Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti, in merito al Piano tariffario contenuto nel Piano economico-finanziario predisposto dalla “Stretto”. Parallelamente, il ministero dell’Economia rivedrà numeri e prospetti contabili, integrandoli alla luce delle osservazioni della Corte.

Rischio da evitare

Una delle priorità è evitare l’avvio di una procedura d’infrazione europea per violazione della concorrenza. Su questo punto, Governo e società concessionaria ritengono di poter dimostrare il rispetto del limite imposto: non superare il 50% di incremento dei costi rispetto al progetto originario.

Aspetti ambientali

Restano centrali anche i profili ambientali, altro nodo evidenziato dai giudici contabili e dalle direttive comunitarie. Per questo i tecnici del Mase sono già al lavoro, mentre proseguono le interlocuzioni con la Commissione europea. Sempre secondo fonti citate dalla Gazzetta del Sud, alla nuova delibera dovrebbe essere allegato un documento firmato dai commissari Ue ai Trasporti e all’Ambiente, che certifica la “piena sinergia” tra Bruxelles e Roma nel portare avanti un’infrastruttura ritenuta strategica a livello continentale, parte essenziale del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete Ten-T.

Nessuna nuova gara

Un punto, invece, appare definito: non ci sarà una nuova gara internazionale. Lo hanno lasciato intendere chiaramente esponenti del Governo, compresi la premier Giorgia Meloni e il vicepremier Matteo Salvini, ricordando che la gara è già stata espletata e aggiudicata nel 2011. Ripartire da zero – spiegano – significherebbe non voler davvero costruire il Ponte. La strada scelta è quindi quella di una delibera aggiornata e rafforzata, che recepisca i rilievi della Corte dei conti ma non rimetta in discussione l’impianto procedurale, definito da Palazzo Chigi “esemplare e corretto, nel rispetto delle leggi votate dal Parlamento italiano”.

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