Jazzolino, tragedia in gravidanza: indagati due sanitari per la morte di Martina Piserà

L’inchiesta della Procura di Vibo punta a chiarire eventuali responsabilità nella gestione della 32enne, deceduta all’alba del 4 maggio insieme al bambino che attendeva

Due operatori sanitari in servizio all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia risulterebbero indagati per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Martina Piserà, 32 anni, e del bambino che portava in grembo al settimo mese di gravidanza. Come riporta Il Vibonese, la Procura ipotizza che una condotta caratterizzata da negligenza, imperizia o imprudenza possa aver contribuito al tragico epilogo. Si tratta, sottolineano gli inquirenti, di accuse tutte da dimostrare, ma che troverebbero un primo riscontro negli esiti dell’autopsia disposta subito dopo i fatti avvenuti all’alba del 4 maggio scorso.

Due operatori sanitari in servizio all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia risulterebbero indagati per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Martina Piserà, 32 anni, e del bambino che portava in grembo al settimo mese di gravidanza. Come riporta Il Vibonese, la Procura ipotizza che una condotta caratterizzata da negligenza, imperizia o imprudenza possa aver contribuito al tragico epilogo. Si tratta, sottolineano gli inquirenti, di accuse tutte da dimostrare, ma che troverebbero un primo riscontro negli esiti dell’autopsia disposta subito dopo i fatti avvenuti all’alba del 4 maggio scorso.

La notte della tragedia

Quella notte Martina, residente a Mesiano di Filandari e originaria di Pizzo, si era recata al Pronto soccorso del Jazzolino accompagnata dal marito Alberto Lascala, lamentando forti dolori addominali. I primi accertamenti portarono al trasferimento nel reparto di Ginecologia. Qui un’ecografia evidenziò l’assenza di battito fetale.

La situazione precipitò in pochi minuti. Dopo aver appreso la morte del bambino, le condizioni della donna peggiorarono rapidamente. Un elettrocardiogramma – il cui esito, secondo la ricostruzione, sarebbe arrivato in ritardo – rilevò una fibrillazione cardiaca. Alle 5:43 anche il cuore di Martina cessò di battere. I tentativi di rianimazione proseguirono per quasi un’ora, ma senza successo. Poco prima delle 7, il decesso venne dichiarato.

Otto accessi al Pronto soccorso in due mesi

Secondo quanto riferito dai familiari e riportato da Il Vibonese, da marzo fino al giorno della tragedia la 32enne si era recata otto volte al Pronto soccorso dello Jazzolino. In tutte le occasioni aveva riferito dolori addominali, bruciori e difficoltà respiratorie. Tuttavia, non era mai stata trattenuta per osservazione né ricoverata. Solo quel 4 maggio, l’ultimo accesso, si sarebbe concluso nel modo più drammatico.

L’inchiesta della Procura ora punta a chiarire se vi siano state omissioni o ritardi nelle procedure e se queste possano aver avuto un ruolo determinante nella morte di Martina e del suo bambino. Le indagini sono in corso e ogni elemento dovrà essere valutato nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza per gli operatori coinvolti.

© Riproduzione riservata

Ti potrebbe interessare...

L’opposizione critica anche la mancata adesione al Protocollo Antimafia, l’assenza di risposte su sanità, iniziative sociali e temi internazionali, e annuncia incontri pubblici per coinvolgere cittadini e associazioni
La Corte d’Appello di Catanzaro potrebbe pronunciarsi il 18 dicembre sui 214 imputati del processo. Chiuse le arringhe, la Procura deposita mille pagine di memoria e conferma richieste di condanne pesantissime per boss, politici e uomini dello Stato
Dopo l’episodio che ha colpito il collega, il presidente Rocco Cordiano e il Direttivo ribadiscono la fragilità del sistema di tutela delle farmacie del territorio

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792