Il Nucleo carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza, al termine di una articolata indagine, ha eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal gip del Tribunale di Crotone, su richiesta della locale Procura della Repubblica, su un immobile realizzato abusivamente a Cirò Marina, all’interno della fascia di rispetto ricompresa nei 300 metri dalla battigia. L’edificio era stato costruito in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica che viene rilasciata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Catanzaro e Crotone.
Il Nucleo carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza, al termine di una articolata indagine, ha eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal gip del Tribunale di Crotone, su richiesta della locale Procura della Repubblica, su un immobile realizzato abusivamente a Cirò Marina, all’interno della fascia di rispetto ricompresa nei 300 metri dalla battigia. L’edificio era stato costruito in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica che viene rilasciata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Catanzaro e Crotone.
L’esecuzione del provvedimento è il risultato di un meticoloso monitoraggio aereo della costa crotonese eseguito dallo speciale Reparto dell’Arma con la collaborazione dell’8° Nucleo Elicotteri carabinieri di Vibo Valentia, e rientra in un più ampio contesto di attività preventive e repressive delle condotte illecite perpetrate contro il patrimonio paesaggistico. Le attività di controllo eseguite dai militari TPC, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Crotone, sono state predisposte al fine di perseguire quei reati in tema di ambiente e paesaggio che deturpano le bellezze naturali sul territorio.
La struttura sequestrata, edificata in cemento armato e disposta su tre piani fuori terra e ancora allo stato rustico, presenta una superficie complessiva di 600 mq con un volume di circa 1000 mc e sarebbe stata destinata a struttura ricettiva Bed & Breakfast. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e i tre indagati, la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria, non possono essere considerati colpevoli fino all’eventuale pronuncia di sentenza di condanna definitiva.


