Ci sono stati anni, forse decenni, in cui la sanità è stata vista da molti – dalla politica in particolare – come una terra di conquista, un distintivo di potere che tornava utile sempre alla politica. Oggi i risultati di questo modo di intendere le cose hanno portato a una crisi senza precedenti nel territorio vibonese: ospedali senza medici, senza posti letto, reparti che si chiudono, medici che scappano, pazienti che sono costretti a curarsi altrove. Periferie sempre più sole. Una vera e propria emergenza affrontata recentemente in Prefettura e di fronte alla quale il commissario per la sanità calabrese ha reagito con parole sprezzanti, senza pensare alle popolazioni che soffrono e che altro non chiedono che cure.
Ci sono stati anni, forse decenni, in cui la sanità è stata vista da molti – dalla politica in particolare – come una terra di conquista, un distintivo di potere che tornava utile sempre alla politica. Oggi i risultati di questo modo di intendere le cose hanno portato a una crisi senza precedenti nel territorio vibonese: ospedali senza medici, senza posti letto, reparti che si chiudono, medici che scappano, pazienti che sono costretti a curarsi altrove. Periferie sempre più sole. Una vera e propria emergenza affrontata recentemente in Prefettura e di fronte alla quale il commissario per la sanità calabrese ha reagito con parole sprezzanti, senza pensare alle popolazioni che soffrono e che altro non chiedono che cure.


