I militari del Comando provinciale Guardia di finanza di Crotone – impegnati con un dispositivo operativo composto da oltre 30 militari coadiuvati da unità cinofile – hanno dato esecuzione, nelle prime ore della mattina odierna, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di tre soggetti ritenuti a vario titolo appartenenti o collegati ad un sodalizio delinquenziale operante nella provincia di Crotone, ma con proiezioni in altre province calabresi e nazionali. L’operazione de qua rientra in un più ampio quadro investigativo coordinato dalla Dda di Catanzaro.
I militari del Comando provinciale Guardia di finanza di Crotone – impegnati con un dispositivo operativo composto da oltre 30 militari coadiuvati da unità cinofile – hanno dato esecuzione, nelle prime ore della mattina odierna, a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di tre soggetti ritenuti a vario titolo appartenenti o collegati ad un sodalizio delinquenziale operante nella provincia di Crotone, ma con proiezioni in altre province calabresi e nazionali. L’operazione de qua rientra in un più ampio quadro investigativo coordinato dalla Dda di Catanzaro.
Le accuse
L’attività ha portato alla irrogazione delle misure cautelari personali della custodia in carcere e degli arresti domiciliari a carico dei tre indagati, per ipotesi di reato che riguardano associazione per delinquere di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, tutti aggravati dalle modalità mafiose, nonché all’esecuzione di sequestri preventivi, ossia all’applicazione di una misura cautelare reale, finalizzata alla confisca, nei confronti di beni e utilità di cui gli indagati non possano giustificare la provenienza e di cui risultano essere – anche per interposta persona fisica o giuridica – titolari o avere la disponibilità a qualsiasi titolo, in valore sproporzionato rispetto al reddito dichiarato, o alla propria attività economica.
Beni sequestrati
In particolare i sequestri hanno riguardato società, ditte individuali, immobili, rapporti bancari, autoveicoli e motoveicoli. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori coordinati dalla Procura distrettuale, l’organizzazione criminale di matrice ‘ndranghetista ha operato attraverso una capillare ramificazione nel settore del food e beverage, con interessi economici in noti esercizi commerciali situati sul lungomare crotonese. Le indagini hanno evidenziato l’impiego di articolate schermature societarie e di prestanome finalizzati a eludere la normativa in materia di prevenzione patrimoniale, la quale colpisce le concentrazioni di ricchezza accumulate nel tempo dalla criminalità organizzata, nonché il ricorso a condotte tipiche del metodo mafioso, caratterizzate – secondo gli elementi acquisiti – da comportamenti intimidatori e minacciosi diretti a consolidare un assetto di oligopolio commerciale nel settore di riferimento.
L’operazione conferma il costante impegno della Guardia di Finanza, in sinergia con la Dda di Catanzaro, nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale e nella salvaguardia della sicurezza economico-finanziaria del territorio. La stessa si colloca nell’ambito della fase delle indagini preliminari, sicché, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione costituzionale di innocenza, sino a quando non intervenga sentenza irrevocabile di condanna.


