Tis, graduatorie ferme e rischio vuoto reddituale: l’allarme di Nidil Cgil Calabria

Ritardi nella pubblicazione delle graduatorie dei Centri per l’Impiego bloccano le stabilizzazioni dei tirocinanti di inclusione sociale

A settimane dalla chiusura delle prime procedure di candidatura per la stabilizzazione dei tirocinanti di inclusione sociale (Tis), la vertenza si trova in una fase di stallo che rischia di produrre conseguenze gravi sia per i lavoratori sia per gli enti locali. È quanto denuncia NIdiL CGIL Calabria, che richiama l’attenzione sui ritardi nella pubblicazione delle graduatorie da parte dei Centri per l’Impiego.

A settimane dalla chiusura delle prime procedure di candidatura per la stabilizzazione dei tirocinanti di inclusione sociale (Tis), la vertenza si trova in una fase di stallo che rischia di produrre conseguenze gravi sia per i lavoratori sia per gli enti locali. È quanto denuncia NIdiL CGIL Calabria, che richiama l’attenzione sui ritardi nella pubblicazione delle graduatorie da parte dei Centri per l’Impiego.

Molti Comuni hanno rispettato i tempi indicati dalla Regione Calabria, trasmettendo la documentazione ai CPI e completando le procedure preliminari. In diversi casi, le candidature si sono chiuse già il 7 novembre 2025. Ad oggi, però, le graduatorie non risultano pubblicate, impedendo ai Comuni di convocare i lavoratori, svolgere le prove di idoneità e procedere alla sottoscrizione dei contratti a tempo indeterminato.

Il vuoto

Il rischio concreto, sottolinea il sindacato, è che già dai primi giorni di gennaio si determini un vuoto occupazionale e reddituale. Un’eventualità particolarmente critica se si considera che nel mese di ottobre era stata prevista una copertura economica temporanea di due mesi, pensata per accompagnare i lavoratori verso la stabilizzazione e garantire continuità ai servizi comunali. Senza la pubblicazione tempestiva delle graduatorie, anche questa finestra rischia di chiudersi senza che le assunzioni siano state formalizzate.

Le stime

Accanto ai lavoratori in attesa di stabilizzazione, resta inoltre un bacino significativo di tirocinanti che non rientreranno nelle assunzioni comunali. Secondo le stime di NIdiL CGIL Calabria, tra 1.000 e 1.700 lavoratori resteranno fuori dalle procedure in corso. Per questi lavoratori – e non per quelli in attesa di assunzione – la Regione Calabria ha già stanziato circa 5 milioni di euro per una proroga di sei mesi, da gennaio a giugno 2026, finalizzata all’avvio di percorsi di formazione. Una misura richiesta dal sindacato per evitare un vuoto di sussidio.

NIdiL CGIL Calabria chiarisce però che questa proroga non riguarda i lavoratori in attesa di stabilizzazione, per i quali l’unica risposta possibile resta la rapida conclusione delle procedure di assunzione. Il 2026, ribadisce l’organizzazione sindacale, deve servire a costruire una soluzione strutturale per chi resterà fuori dalle stabilizzazioni, non a rinviare ulteriormente assunzioni già pronte.

Intervento immediato

Da qui la richiesta di un intervento immediato della Regione affinché i Centri per l’Impiego pubblichino subito le graduatorie già pronte, senza attendere la conclusione di tutte le procedure ancora in corso; i Comuni che hanno completato l’iter possano procedere immediatamente alle assunzioni; sia garantita continuità reddituale ai lavoratori e continuità operativa agli enti locali, evitando che ritardi non imputabili ai territori producano nuove emergenze sociali.

“Rinviare tutto a una graduatoria definitiva tra febbraio o marzo – sottolinea il sindacato – non serve né ai lavoratori, né ai Comuni, né alla stessa Regione”. Serve invece una gestione per fasi che consenta di far partire subito le stabilizzazioni già mature e di chiarire progressivamente il perimetro complessivo della vertenza.

NIdiL CGIL Calabria conclude assicurando che continuerà a vigilare affinché agli impegni assunti seguano atti concreti e immediati.

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