Il futuro delle micro e piccole imprese in Italia si muove su un terreno sempre più fragile. Mentre il Paese resta la seconda potenza manifatturiera d’Europa, le Mpi – cuore pulsante del tessuto produttivo – si trovano a fronteggiare un caro luce e gas senza pari nel continente, una vera zavorra per la competitività.
Il futuro delle micro e piccole imprese in Italia si muove su un terreno sempre più fragile. Mentre il Paese resta la seconda potenza manifatturiera d’Europa, le Mpi – cuore pulsante del tessuto produttivo – si trovano a fronteggiare un caro luce e gas senza pari nel continente, una vera zavorra per la competitività.
L’importanza dell’artigianato calabrese
In Calabria, gli occupati del settore artigiano sono 53.301, equamente divisi tra lavoratori dipendenti e indipendenti. Gli artigiani rappresentano quasi un quinto della forza lavoro regionale e contribuiscono al 6,4% del valore aggiunto locale, pari all’1,8% di quello nazionale, confermando il ruolo strategico del comparto per l’economia del territorio.
Caro luce e gas
Secondo la Gazzetta del Sud, nel primo semestre del 2025 le micro e piccole imprese italiane hanno pagato l’elettricità 28,46 centesimi di euro al chilowattora, il 24,3% in più rispetto alla media europea. Nessun altro grande Paese manifatturiero registra costi così elevati, una situazione che rischia di mettere ulteriormente in difficoltà le piccole imprese calabresi, già alle prese con mercati locali limitati e infrastrutture fragili.


