Tropea e le 5 Vele mancate, gli albergatori contestano Legambiente

"Lo scioglimento del consiglio comunale non può penalizzare la Perla del Tirreno". Invito a rivedere le cose

Lo scioglimento del consiglio comunale sarebbe, a parere della responsabile regionale di Legambiente, alla base della mancata assegnazione delle 5 Vele a Tropea. Puntuali arrivano le proteste dell’Associazione Albergatori (Assalt).

Il riconoscimento, infatti, assegnato alla “Perla del Tirreno” già lo scorso anno, avrebbe avuto positive ricadute a livello economico e sociale accrescendo la visibilità turistica del litorale e della Calabria intera. A queste conclusione perviene senza equivoci di sorta l’Assalt, che non esita a scendere in campo per contestare i criteri che hanno determinato la pesante penalizzazione della città.
<L’assegnazione delle 5 Vele – si legge in una nota – si basa su due criteri principali: la qualità dell’ambiente e la qualità dei servizi. Tropea ha dimostrato di eccellere in entrambi i campi mantenendo quegli alti standard che ci hanno permesso di ottenere questo riconoscimento in passato>.
A far drizzare le antenne, però, <è una dichiarazione di Anna Parretta, responsabile regionale di Legambiente – prosegue il documento – la quale ha asserito che la causa della mancata assegnazione di quest’anno sarebbe lo scioglimento del Consiglio per presunte infiltrazioni mafiose>. A questo punto il livello della contestazione si alza perché <questo motivo – sottolineano i responsabili dell’Assalt – risulta estraneo ai criteri ufficiali stabiliti dalla stessa Legambiente. Inoltre, va sottolineato che in passato tale provvedimento non è stato adottato nei confronti di altre comunità che si sono trovate nella medesima situazione>. Conseguenziale il grande rammarico degli Albergatori perché i meriti delle città turistiche dovrebbero essere valutati, a parer loro, sulla base di criteri <oggettivi e trasparenti>.

Il riconoscimento, infatti, assegnato alla “Perla del Tirreno” già lo scorso anno, avrebbe avuto positive ricadute a livello economico e sociale accrescendo la visibilità turistica del litorale e della Calabria intera. A queste conclusione perviene senza equivoci di sorta l’Assalt, che non esita a scendere in campo per contestare i criteri che hanno determinato la pesante penalizzazione della città.
<L’assegnazione delle 5 Vele – si legge in una nota – si basa su due criteri principali: la qualità dell’ambiente e la qualità dei servizi. Tropea ha dimostrato di eccellere in entrambi i campi mantenendo quegli alti standard che ci hanno permesso di ottenere questo riconoscimento in passato>.
A far drizzare le antenne, però, <è una dichiarazione di Anna Parretta, responsabile regionale di Legambiente – prosegue il documento – la quale ha asserito che la causa della mancata assegnazione di quest’anno sarebbe lo scioglimento del Consiglio per presunte infiltrazioni mafiose>. A questo punto il livello della contestazione si alza perché <questo motivo – sottolineano i responsabili dell’Assalt – risulta estraneo ai criteri ufficiali stabiliti dalla stessa Legambiente. Inoltre, va sottolineato che in passato tale provvedimento non è stato adottato nei confronti di altre comunità che si sono trovate nella medesima situazione>. Conseguenziale il grande rammarico degli Albergatori perché i meriti delle città turistiche dovrebbero essere valutati, a parer loro, sulla base di criteri <oggettivi e trasparenti>.

L’auspicio è che <Legambiente – conclude la nota dell’Assalt – possa rivedere la propria decisione, considerando in modo giusto tutte le comunità che lavorano duramente per il bene del turismo e dell’ambiente>.

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