Alla scoperta dei Parchi marini calabresi, un motore di sviluppo socio-economico (video)

La presentazione a Praia a Mare con una tavola rotonda che ha messo in mostra le bellezze delle nostre coste

Aree protette quali chiavi per il progresso dell’intera regione. Questo è il messaggio chiave emerso dal panel “I Parchi Marini Calabria: un contributo allo sviluppo socio-economico del territorio”, curato venerdì sera dall’Ente Parchi Marini Regionali (Epmr) nell’ambito del Filmare Festival, tenutosi a Praia a Mare dal 11 al 13 luglio. La tavola rotonda ha offerto un momento di dialogo costruttivo sul ruolo essenziale dei Parchi marini nella tutela dell’ambiente e nel sostegno allo sviluppo sostenibile della regione.
Durante l’incontro, l’Epmr ha presentato in anteprima un video emozionante che svela le meraviglie marine e terrestri custodite dai sei Parchi Marini della Calabria: Riviera dei Cedri, Scogli di Isca, Baia di Soverato, Costa degli Dei, Costa dei Gelsomini e Secca di Amendolara. Attraverso immagini suggestive e una voce narrante appassionata, il video conduce il pubblico in un viaggio immersivo all’interno di questi ecosistemi unici, mostrando la loro ricca biodiversità e la bellezza paesaggistica mozzafiato.
Oltre a valorizzare il patrimonio naturale dei Parchi, il video pone l’accento sul ruolo cruciale che essi svolgono nel promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio. Le attività di tutela e valorizzazione dell’ambiente marino, infatti, si traducono in concrete opportunità di crescita economica per le comunità locali, favorendo il turismo, la pesca e altre attività produttive compatibili con la conservazione dell’ambiente.
L’Ente Parchi Marini Regionali è fortemente impegnato nella tutela e valorizzazione dei sei Parchi, attraverso un’ampia gamma di progetti e iniziative. Tra queste, figurano: Tutela degli habitat marini tramite: delimitazione delle aree dei Parchi, attraverso il posizionamento delle boe e dei pali di segnalazione; realizzazione di campi boe dedicati all’ancoraggio e alle immersioni; svolgimento di attività di monitoraggio e tutela dei nidi di tartaruga marina Caretta caretta (attraverso l’Associazione Onlus Caretta Calabria Conservation); svolgimento di attività di monitoraggio sulla Posidonia (attraverso la realizzazione di un progetto PNRR-CNR, realizzato in partenariato con l’Università della Calabria e l’Università di Messina).
Articolazione periferica dell’Ente, attraverso il completamento dell’apertura delle sedi operative in tutti i sei Parchi marini regionali. Miglioramento della fruizione delle risorse naturalistiche e culturali dei Parchi, attraverso l’installazione di segnaletica stradale e cartellonistica informativa. Iter per l’ottenimento della Carta Europea del Turismo Sostenibile per i Parchi Marini. Implementazione della rete regionale di sentieri ciclopedonali.
Redazione dei Piani e dei Regolamenti dei Parchi marini. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di illustri relatori. Il sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, ha portato i saluti istituzionali, seguito da interventi di Raffaele Greco, commissario dell’Ente Parchi Marini Regionali per la Calabria; Salvatore Siviglia, direttore generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria; Paolo D’Ambrosio, direttore dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo; Roberto Danovaro, professore ordinario all’Università Politecnica delle Marche; Angelo Calzone, delegato regionale del WWF Calabria; Francesco Sesso, campione mondiale di fotografia subacquea; e Mosè Ricci, professore ordinario di Urbanistica e Progettazione all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Roberto Danovaro, in videoconferenza, ha dichiarato: “La Calabria non è solo il baricentro del Mediterraneo, ma è l’area con la maggiore biodiversità dell’intero bacino. Sta finalmente maturando la consapevolezza di ciò e, soprattutto, si sta pian piano frantumando l’assurdo paradigma secondo il quale le aree protette costituiscono un freno per la crescita del territorio. Da qualche tempo si va nella direzione inversa, constatando come la tutela delle bellezze naturali non sia solo un vincolo da rispettare, ma un volano di sviluppo ambientale, turistico, economico e culturale. La progettazione italiana per il 2030 prevede che le aree terrestri e le aree marine protette raggiungano ciascuna il 30%: la nostra regione, continuando lungo il percorso intrapreso, sta apportando un significativo contributo al raggiungimento dell’obiettivo prefissato”.
Sulla stessa scia il direttore Paolo D’Ambrosio, che ha rimarcato come i Parchi marini e i Parchi terrestri siano un’opportunità di rilancio per il territorio, non più un semplice divieto.
Circa le azioni concrete che l’Epmr sta compiendo per la tutela ambientale ha fatto il punto il commissario Raffaele Greco: <Stiamo puntando molto sui piani per governare la molteplicità degli usi produttivi delle regioni costiere. In questo senso, abbiamo stipulato un accordo quadro con la stazione zoologica Anton Dohrn, al fine di vagliare la strada migliore per associare servizi e ambiente. Saranno piani rigorosi e condivisi. Il primo riguarderà la Costa degli Dei: partiremo da lì, perché è il parco più complesso; vincendo la prima sfida, il resto sarà in discesa>.
Strategia è la ricetta proposta anche dal dirigente Salvatore Siviglia: <Bisogna programmare l’azione in maniera strategica: trovare un filo conduttore che colleghi tutti gli elementi in gioco, avendo una strategia sinergica tra tutti gli attori coinvolti. È finito il tempo in cui si lavorava per azioni singole e comparti stagno: ora, per conseguire i traguardi prefissati, bisogna impegnarsi congiuntamente e con metodi appropriati>.
Di lungimiranza, tutela ambientale e apposite normative ha parlato l’esponente Wwf Angelo Calzone, con un’accurata dissertazione vertente sulla protezione delle aree naturali calabresi e sull’impegno dell’associazione ambientalista per guardare oltre alla staticità delle azioni di salvaguardia. A tale proposito, è stato fondamentale l’impegno del Wwf per rendere nuovamente fruibile l’isola di Dino, meraviglia di Praia che proprio sabato è tornata visitabile. Da parte di Mosè Ricci, poi, un approfondito focus sul connubio tra rigenerazione urbanistica e ambiente: anche in questo caso, non si tratta più di ossimori, ma di azioni che ora possono essere simbiotiche. La chiave per l’ecosostenibilità.
Infine il fotografo Francesco Sesso, che con i suoi scatti mozzafiato sui fondali dei parchi ha catturato le meraviglie che il mare calabrese custodisce: le fotografie dell’artista sono state esposte nella location, per tutto il corso dell’evento. Soddisfatto il sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, che ha rimarcato l’importanza del panel e dell’intera manifestazione, ma anche le numerose iniziative ambientali che il Comune sta intraprendendo.
L’evento ha evidenziato il valore delle aree marine protette non solo come baluardi di biodiversità, ma anche come fulcro di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per la Calabria. L’impegno dell’Epmr continua a essere rivolto alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio naturale, con l’obiettivo di garantire un futuro prospero e armonioso per l’intera regione.

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