Emergenza idrica a Vibo, la Protezione civile stamane non si presenta. Crescono i disagi

La situazione rischia di precipitare e nessuno mobilita le associazioni di volontariato. Tutti aspettano la manna dal cielo

Le risposte che tutti vorrebbero, purtroppo, non arrivano. Si va avanti, si annuncia che a palazzo Luigi Razza ci sono riunioni permanenti. L’emergenza idrica piombata su Vibo Valentia come uno tsunami non trova, non può trovare, soluzioni immediate. I problemi sono cronici ma questa volta la situazione appare ancora più grave. Le autobotti della Protezione civile che erano state annunciate stamattina non si sono presentate. Una presa in giro o una grave omissione della Regione? Di certo una figuraccia del Comune anche se a palazzo Luigi Razza assicurano che ieri le autobotti erano operative.
I cittadini con l’arrivo della nuova amministrazione comunale avrebbero voluto sentire un’altra musica, ovvero servizi, turismo, mare, vacanze – visto che siamo ormai nel cuore dell’estate – ma, purtroppo, la musica è sempre la stessa. E i tasti battono sempre le stesse note: mare sporco, servizi inesistenti, acqua col contagocce e da qualche giorno anche inquinata. Il primo tuffo dell’estate per l’amministrazione Romeo è in un mare di problemi.
Non si possono scaricare le responsabilità su chi a palazzo Luigi Razza è arrivato da poche settimane. Il disastro viene da lontano. Ma questo è una capitolo sul quale ci siamo soffermati più volte e solo i sordi non hanno mai voluto sentire.
Ma ora occorre cambiare passo e in fretta. E allora andiamo alle risposte che l’amministrazione dovrebbe cominciare a pretendere sulle questioni più spinose: alle 10,30 di oggi 26 luglio è in programma una riunione tecnica a palazzo Luigi Razza tra amministratori, tecnici comunali e Sorical. Questi ieri in un primo momento ieri avevano snobbato la riunione che era stata programmata da qualche giorno ma vista la fermezza del sindaco Romeo si sono guardati bene ad alzare le barricate. In questi frangenti vengono in mente le parole del presidente Roberto Occhiuto quando in chiusura di campagna elettorale aveva invitato i vibonesi a votare per un’amministrazione “amica”, ovvero il centrodestra. Ora, forse, i maligni cominciavano a pensare che le vendette fossero già iniziate. Ma così non è stato e nel giro di qualche ora Cataldo Calabrese, responsabile di Sorical, ha provato ad aggiustare il tiro e stamane i suoi tecnici saranno a Vibo per discutere sull’emergenza acqua che da pochi giorni è stata dichiarata anche non potabile.
Altra questione spinosa (diciamolo pure) è la timida operatività dell’amministrazione in carica in questa prima fase. Gli assessori preposti dovrebbero cominciare a capire chi sono i gruppi di protezione civile e quelli che si riempiono la bocca di volontariato. In questi momenti dovrebbero darsi da fare e mettersi al servizio di anziani, case di riposto, persone fragili, ammalati che necessitano di sostegno e aiuti. Ma da questo orecchio nessuno ci sente. Le associazioni sono sempre pronte a presenziare nei salotti ma quando scatta l’emergenza sembra non abbiano molta voglia di sporcarsi.
Ma c’è di più. Altro aspetto che l’amministrazione Romeo dovrebbe mettere in chiaro sono le cause non solo della carenza d’acqua e dell’inquinamento ma i gravissimi ritardi che i risultati delle analisi sono stati trasmessi dall’Arpacal al Comune. I prelievi, come si evince dall’ordinanza risalgono al 18 luglio mentre i risultati sono arrivati negli uffici di palazzo Luigi Razza il 23 luglio, ovvero dopo 5 giorni, un’eternità. E allora meglio alzare il livello di guardia e trasmettere tutto in Procura affinché ogni dubbio venga sgomberato e lanciare con i fatti che qui la musica è cambiata.

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