Una festa tra fede, devozione e piatti tipici. Ogni anno, in attesa del culmine dei festeggiamenti in onore del protettore dei lavoratori e simbolo di umiltà e devozione, i napitini si preparano all’appuntamento con la tradizione popolare. La distribuzione della “pasta e ceci” e dei panini benedetti è, infatti, un momento atteso dai fedeli che partecipano con entusiasmo rinnovato all’evento radicato nella cultura popolare.
L’Arciconfraternita del Santissimo nome di Maria, in vista della manifestazione, ha già provveduto a fare la “spesa”, garantendo un’abbondante quantità di ceci (un quintale e mezzo) e di pasta (2 quintali) per accontentare tutti i partecipanti. La manifestazione che era nata per offrire un pasto caldo ai bisognosi, nel tempo ha mantenuto lo spirito originario di solidarietà e continua ad essere un importante momento di fede, condivisione e devozione da tramandare alle future generazioni.
L’appuntamento con la storia popolare si rinnoverà il 18 marzo a mezzogiorno nei locali adiacenti alla chiesa di San Sebastiano. Un’occasione unica per immergersi nella tradizione e nel calore della comunità.
L’Arciconfraternita del Santissimo nome di Maria, in vista della manifestazione, ha già provveduto a fare la “spesa”, garantendo un’abbondante quantità di ceci (un quintale e mezzo) e di pasta (2 quintali) per accontentare tutti i partecipanti. La manifestazione che era nata per offrire un pasto caldo ai bisognosi, nel tempo ha mantenuto lo spirito originario di solidarietà e continua ad essere un importante momento di fede, condivisione e devozione da tramandare alle future generazioni.
L’appuntamento con la storia popolare si rinnoverà il 18 marzo a mezzogiorno nei locali adiacenti alla chiesa di San Sebastiano. Un’occasione unica per immergersi nella tradizione e nel calore della comunità.