La Scuola Secondaria di Primo Grado di San Luca ha ospitato ieri l’incontro conclusivo del progetto PCTO “Scuola della Pace”, nato dalla collaborazione tra due realtà scolastiche del territorio: il Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti Panetta – Zanotti” e l’Istituto Comprensivo Platì, Careri – De Amicis. Il progetto ha coinvolto oltre 200 studenti, supportati da circa 20 docenti, in un’esperienza formativa mirata a contrastare la povertà educativa nei territori caratterizzati da maggiore fragilità sociale e culturale, promuovendo la cultura della solidarietà e del confronto nella fratellanza.
La scuola come presidio di legalità
L’iniziativa ha visto la partecipazione di studenti della scuola primaria e del liceo, docenti e rappresentanti delle amministrazioni locali, in contesti territoriali con un’elevata densità mafiosa, dove la scuola rappresenta un presidio fondamentale di legalità, crescita e speranza. Durante l’incontro si è riflettuto sulle attività svolte, evidenziando punti di forza e criticità, con l’obiettivo di migliorare e consolidare i percorsi futuri per il prossimo anno scolastico.
A sottolineare l’importanza del progetto, sono intervenuti i sindaci dei comuni coinvolti: Rosario Sergi per il Comune di Platì, Giuseppe Pipicella per il Comune di Careri e il Commissario Straordinario del Comune di S. Luca, Prefetto Antonio Reppucci, a testimonianza dell’attenzione istituzionale verso iniziative che pongono al centro i giovani e il territorio. Presenti anche le dirigenti scolastiche, prof.ssa Serafino per il Polo Liceale “Zaleuco – Oliveti Panetta – Zanotti” e prof.ssa Perrone per l’I.C. di Platì, oltre a Padre Ampelio Calvinato dei Missionari Comboniani, la prof.ssa Anna Maria Mittica (referente del progetto per il Polo Liceale), la prof.ssa Rosaria Sacco (referente per l’Istituto Comprensivo di Platì) e il dott. Piero Schirripa, referente per UniRiMi.
Nel corso dell’incontro è stato ribadito come la sinergia tra Stato e scuola sia condizione indispensabile affinché quest’ultima possa espletare pienamente la propria funzione educativa e formativa, soprattutto in contesti difficili. In questo percorso, si è rivelata fondamentale la collaborazione con i Padri Comboniani, il cui contributo è stato decisivo per favorire l’apertura e il coinvolgimento delle famiglie, nel tentativo di costruire comunità inclusive, promuovere l’integrazione interculturale e offrire modelli di solidarietà e impegno sociale.
Un ringraziamento speciale a Pietro Molinaro, presidente della Commissione Antindrangheta regionale, impossibilitato a partecipare all’incontro ma portatore della notizia di futuri finanziamenti specifici destinati al progetto.
Gli impegni
L’iniziativa si è conclusa con un messaggio chiaro e condiviso, articolato in tre impegni fondamentali:
– i Comuni si faranno carico di garantire un adeguato servizio di trasporto, che renda possibile lo svolgimento delle attività programmate da ottobre ad aprile;
– le scuole stabilizzeranno il progetto, rendendo possibili innovazioni formative, nuovi laboratori e attività didattiche continuative;
– i missionari comboniani riconfermeranno il campo di lavoro autunnale con alunni, studenti e famiglie, introducendo tecniche di formazione personalizzate e interconnesse con i nuclei familiari;
Educare alla pace, alla legalità e alla cittadinanza attiva è una responsabilità collettiva che richiede ascolto, coerenza e una rete di alleanze solide tra scuola, istituzioni e comunità.