Un sacerdote è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria su disposizione del gip del Tribunale reggino. Il religioso, attualmente in servizio in una parrocchia della provincia di Cosenza, è accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore, fatti che secondo l’accusa si sarebbero protratti per diversi anni, a partire dal 2015, quando la vittima aveva solo 16 anni.
Le indagini
Le indagini
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal procuratore facente funzioni Giuseppe Lombardo, hanno ricostruito una vicenda dai contorni drammatici. Secondo quanto emerso, il sacerdote avrebbe approfittato del proprio ruolo e della condizione di fragilità familiare del giovane per instaurare un rapporto ambiguo, inizialmente fondato su attenzioni, adulazioni e fiducia spirituale, poi degenerato in episodi di abuso sessuale.
Un padre spirituale
Le presunte violenze, avvenute in ambienti appartati della struttura parrocchiale, sarebbero state accompagnate – sempre secondo l’ipotesi accusatoria – da un costante tentativo di manipolazione emotiva: il sacerdote si sarebbe presentato come figura guida, una sorta di “padre spirituale” al quale il ragazzo era moralmente e psicologicamente legato. In alcuni casi, dopo gli abusi, avrebbe addirittura impartito al giovane una benedizione, chiedendo “perdono” per l’accaduto.
Soggezione e paura
Un rapporto distorto, intriso di soggezione e paura, che avrebbe impedito alla vittima di ribellarsi anche dopo il raggiungimento della maggiore età. Il giovane, riferiscono gli investigatori, temeva di essere escluso dalla comunità ecclesiale, sentendosi in colpa e incapace di uscire da quella spirale. L’inchiesta ha documentato come, anche dopo il trasferimento del sacerdote in un’altra parrocchia nel Cosentino, questi abbia continuato a svolgere attività pastorale a contatto con minori, sollevando ulteriori interrogativi sulla gestione della sua posizione all’interno dell’istituzione ecclesiastica.
Un caso che scuote le coscienze
L’uomo è stato trasferito in carcere e si trova ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria. L’indagine si trova ancora nella fase preliminare e, come previsto dall’ordinamento, il sacerdote è da considerarsi innocente fino a eventuale sentenza definitiva. Un nuovo caso che scuote le coscienze e che riaccende il dibattito sul rapporto tra Chiesa e tutela dei minori, sulla necessità di rafforzare i meccanismi di prevenzione e su quanto, troppo spesso, il silenzio e la paura delle vittime riescano a coprire, per anni, verità difficili da affrontare.