Acquaro, successo per l’escursione a “Malamotta” sulla scia dei “Jerjani”

Un magnifico pomeriggio a cui hanno preso parte anche persone che, in sessant’anni, non avevano mai visitato il luogo

Sulle orme del successo del concorso di pittura “I Jerjani di Malamotta”, organizzato dalla Pro Loco di Acquaro, retta da Giuseppe Esposito, nei giorni scorsi si è svolta un’escursione nel luogo da dove provengono gli “ancestrali esseri” che, negli anni passati, tanto hanno impaurito i pargoli del centro dell’Alto Mesima.

Mitologici gli esseri in argomento, che, in base a ciò che minacciavano i genitori, scendevano dalla casetta sulla collina di “Malamotta”, appunto, (una delle 7 colline che circondano il centro abitato di Acquaro) e conficcavano uno spiedo “nel posto dove non prende il sole” dei bambini che facevano i capricci, non volevano andare a dormire presto o non ne volevano che sapere di rendere negli studi. Funzionava, perché i pargoli, nonostante maggiormente discoli, erano più domiti di oggi, e passavano, magari, più di una notte insonne nel pensiero che arrivassero i “Jerjani”.

I partecipanti

Tornando all’escursione, ha coinvolto circa una quarantina di partecipanti (in gran parte bambini), del paese ma anche provenienti da Laureana di Borrello e centri limitrofi. I più (in gran parte bambini), che con tanto amore hanno preparato e consegnato i loro lavori artistici sul “pauroso argomento. Da lì proviene Barbara Pisano, una delle partecipanti al concorso, che, dopo aver immaginato e dipinto con la propria fantasia il luogo e i personaggi che lo hanno spaventosamente abitato, ha voluto vederlo di persona, ottenendo la realizzazione del proprio desiderio. Detto fatto. Una scarpinata di qualche centinaio di metri in ripida salita e, con il fiatone e un po’ di stanchezza, si è giunti sul posto, da dove si ha una visuale completa e immersiva di tutto il centro abitato di Acquaro. Al culmine del percorso, proprio sotto la casetta misteriosa, le guide hanno spiegato tutte le ancestrali leggende legate al sito, compresa quella che vorrebbe la divisione di un crocifisso da parte di alcuni briganti in un’area in cui, da quando si ha memoria, non cresce più erba.

Gli ospiti sono stati “coccolati” con ogni accortezza, snack e bibite per rifocillarsi e la presenza di uno dei “Jerjani”, appositamente agghindato con abiti di scena e barba e capelli lunghi. Peccato che i fanciulli di oggi siano più svegli di quelli degli anni ’70 e ’80 e abbiano “sgamato” colui che tra gli organizzatori ha cercato di camuffarsi e intimorirli. In ogni caso è stato un magnifico pomeriggio, a cui hanno preso parte anche persone che, in sessant’anni, (forse per paura) non avevano mai visitato il luogo.

© Riproduzione riservata

Ti Potrebbe Interessare

Accordo tra il sindaco di Vibo Enzo Romeo e l’Anas per affrontare l’emergenza del tratto della Statale 18 tra Vibo e Longobardi
I mezzi coinvolti nel tragico incidente avvenuto nella galleria di Marcellinara sono stati posti sotto sequestro
Un gesto di grande umanità e attenzione verso le fragilità più profonde della società.

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792

Abilita Notifiche OK No grazie